Roma – No, la decisione di SKY di passare ai decoder blindati e trasmissioni in sola codifica NDS non passerà inosservata. Di ora in ora l’operazione della società satellitare viene messa sempre più fortemente in discussione e c’è chi tra gli oppositori spera che l’azienda del tycoon australiano Murdoch sia costretta presto a tornare sui propri passi.
Alle denunce presentate dalle società costruttrici e dalle associazioni dei consumatori , in queste ore si stanno aggiungendo le prese di posizione politiche che sempre più spesso risuonano in Parlamento.
Dopo l’interrogazione a risposta scritta presentata in Senato da Mauro Fabris, esponente dell’Udeur, di cui ha parlato ieri Punto Informatico , nelle scorse ore un altro parlamentare della maggioranza, il deputato Marcello Meroi (Capogruppo A.N. Commissione Trasporti Poste e Telecomunicazioni) ha deciso di passare all’attacco dell’operazione Sky con una nuova interrogazione pubblicata anche su digital sat . Meroi ricorda che con il decoder fornito da Sky in sostituzione di quelli già posseduti dagli abbonati non è possibile accedere al numero pressoché illimitato di canali prima disponibili e sottolinea come “l’aver ottenuto i diritti relativi alla fornitura del servizio televisivo privato non può certo prevedere che il Gestore, al fine di rendere disponibile la propria piattaforma ai regolari abbonati, possa nel contempo impedire all’utente la visione di altri canali in chiaro offerti gratuitamente da altri network”.
Secondo Meroi quella della pirateria è una scusa, in quanto “tale problematica deve essere affrontata e risolta con la predisposizione di adeguate tecnologie e strumenti di protezione da parte del Gestore”. L’esponente di AN chiede dunque che il Governo prescriva a Sky di cancellare la restrizione alla visione dei canali in chiaro offerti dagli altri network.
Ma se nella maggioranza circola malcontento, anche nell’opposizione sono in tanti a chiedere interventi immediati. Giorgio Panattoni e Giuseppe Giulietti , entrambi deputati diessini, hanno annunciato un’interrogazione al ministro delle Comunicazioni per quello che ritengono rappresenti “un trucco che viola la legge”. “Non abbiamo una legge sul decoder unico? – si chiedono i due deputati – E se così è, perché il nuovo decoder che SKY sta installando presso i propri abbonati ritenendolo sicuro contro le azioni di pirataggio consente la facile ricezione dei canali Sky ma limita e rende complicata la ricezione degli altri canali?” “Non si limita così la libertà d’informazione? – si chiedono i due parlamentari – Vogliamo costringere tutti i cittadini a usare due decoder?”.
L’interrogazione dei deputati dell’opposizione nella commissione TLC della Camera punta a bloccare le operazioni di SKY e ripristinare la legalità. A loro dire quanto avviene è un attentato alle libertà dei cittadini provocato “da una impresa privata operante sulla base di autorizzazioni rilasciate dallo Stato” e un’operazione “in palese contraddizione con la massima apertura assicurata dal decoder unico, previsto da una legge dello Stato, che di fatto viene disattesa e cancellata”.
Nel silenzio più o meno assoluto fin qui conservato da SKY Italia, in queste ore si attende la decisione dell’ Autorità TLC sulle denunce presentate da Adiconsum. Per ora l’Autorità, come è noto ai lettori di Punto Informatico , sembra essere orientata a far passare l’iniziativa di SKY imponendo al massimo la possibilità per gli utenti che lo desiderano di rescindere il contratto con l’operatore.
Nelle scorse ore Adiconsum ha ricordato che la situazione attuale viola la legge sul decoder unico nonché le delibere della stessa Autorità. E ha chiesto non solo il blocco dell’operazione SKY ma anche l’apertura di un tavolo di confronto con l’azienda e lo “sblocco” dei decoder SKY, affinché possano ricevere tutte le trasmissioni provenienti dal satellite .
Di seguito un commento sulla vicenda di Mauro Vergari, responsabile Adiconsum per le nuove tecnologie.
Roma – Dovendosi occupare di programmi televisivi provenienti dal cielo, SKY, probabilmente, è stata colpita dal desiderio di onnipotenza. Non troviamo altra spiegazione che giustifichi i comportamenti arroganti assunti da SKY nei confronti dei consumatori. Ma persino l’unico e vero “Onnipotente” ha concesso agli uomini il libero arbitrio . Non così SKY, ha deciso di negarci la libertà di scelta.
Basta leggere gli articoli del contratto d’abbonamento per accorgersi che i clienti hanno solo doveri. Chi vuole spiegazioni o manifestare lamentele, scopre, poi, che la tv di Murdoch è irraggiungibile, si può farlo solo pagando la telefonata a un “call center”, dove quasi mai sono in grado di dare risposte. Ora, in nome della giusta lotta alla “pirateria”, SKY sta cercando di rafforzare il proprio dominio. Annuncia per dicembre 2004 la chiusura della codifica SECA e regala a tutti i suoi clienti un nuovo decoder NDS. Uno strumento esclusivo, dove tutto è preimpostato, che annulla qualsiasi volontà del consumatore. Dal satellite arrivano oltre 1500 programmi televisivi e radiofonici, sia italiani che esteri, ma NDS permetterà la ricezione solo di una minima parte di essi. Non è possibile neanche abbinare un programma ad un qualsiasi numero del telecomando, l’ha fatto SKY per tutti noi.
State pensando che si può sempre comprare un decoder che ci permetta di rimanere liberi. Non è possibile! La codifica usata da SKY è di sua proprietà ed in Italia si è deciso di non concederla a nessun costruttore. La conseguenza è che i ricevitori in vendita non permettono la visione dei canali di Murdoch. Eppure, la legge sul decoder unico impone la garanzia di poter vedere tutti i programmi, sia in chiaro che criptati. Forse gli “onnipotenti” non devono rispettare le leggi? E’ evidente che si sta cercando di rafforzare un monopolio, limitando il libero accesso alla “società dell’informazione”, un diritto per tutti i cittadini. Da giugno le associazioni consumatori hanno denunciato il problema, ma nessuna Istituzione si è attivata.
In questi giorni Il mondo dell’arte, con il maestro Abbado, ha protestato e SKY annuncia che in futuro permetterà la ricezione di 300 canali: piccola concessione Occorre, invece, serietà, un tavolo, i dirigenti della tv, i consumatori, i costruttori di decoder, alla presenza di un ministro, per decidere insieme le modalità necessarie a combattere la “pirateria” nel rispetto dei consumatori e delle leggi vigenti.
Mauro Vergari
Responsabile settore “nuove tecnologie” di Adiconsum
Editoriale pubblicato su “IL SALVAGENTE” n. 7 del 30/09/04 pag. 3