Roma – E’ proprio di oggi la notizia che la commissione Vigevano sul diritto d’autore non ha ammesso alle audizioni, per motivi organizzativi, la Free Software Foundation Europe. E proprio oggi Il Sole24 Ore pubblica per la prima volta una Guida all’Open Source lasciando il proprio articolo di apertura ad Alessandro Rubini, membro fondatore della Free Software Foundation.
La Free Software Foundation aveva ogni diritto di partecipare alle audizioni perché, come da più parti sottolineato, le norme che attualmente definiscono il diritto d’autore in Italia, dopo l’approvazione della cd. Legge Urbani, pongono di fatto “fuori legge” la distribuzione del software libero sul territorio italiano, e la FSF non è solo portatrice di un vago interesse culturale o sociale, ma esplicitamente titolare del copyright dei software più importanti che hanno realizzato la ‘rivoluzionè di Linux, Apache e dell’Open Source: tutti gli strumenti di sviluppo, i compilatori e quanto altro.
Secondo la legge Urbani l’intera distribuzione del software con gli strumenti liberi dovrebbe radicalmente ristrutturarsi – cosa effettivamente ridicola prima che improbabile.
E’ una strana Italia questa qui. Pretende di voler affrontare un problema centrale come quello del diritto d’autore avendo cura di escludere (per motivi organizzativi, poi) dalle audizioni “la più influente organizzazione della Società dell’Informazione” (come pensano tutti gli informatici e dice esplicitamente il prof. Lessig), portatrice di interessi specifici e diretti, facendovi piuttosto accedere una lunga teoria di piccole beghe localistiche e l’intero insignificante sottobosco di congregazioni d’interessi provinciali dell’asfittico mercato italiano dell’editoria, del cinema e della musica, facendo sprofondare l’informatica e le telecomunicazioni.
Più indietro di così nel provincialismo italiota non potevamo proprio cadere.
Emmanuele Somma
fondatore e direttore di Linux Magazine
http://www.exedre.org