No a sanzioni penali per il P2P

No a sanzioni penali per il P2P

Il nuovo verbo è affidato ad una normativa approvata dal Senato americano: rimangono multe severe per chi registra film in sala ma chi usa il file sharing non è un criminale
Il nuovo verbo è affidato ad una normativa approvata dal Senato americano: rimangono multe severe per chi registra film in sala ma chi usa il file sharing non è un criminale


Washington (USA) – Viene vista con vivo interesse dai tanti sostenitori delle libertà digitali l’approvazione da parte del Senato degli Stati Uniti di una normativa sul diritto d’autore meno pesante e restrittiva di altre leggi, come ad es. quelle italiane.

Nei giorni scorsi, infatti, il disegno di legge Intellectual Property Protection Act è stato modificato e mitigato dal Senato che lo ha trasformato nel Family Entertainment and Copyright Act , proposta di legge che dai primi di dicembre sarà esaminata dalla Camera dei Rappresentanti. Una proposta che costituisce un significativo passo indietro in quanto a sanzioni e repressione.

La nuova legge, se sarà approvata come è uscita dal Senato, prevede fino a tre anni di carcere per chi venisse colto nell’atto di registrare un film in sala mediante telecamera. Una punizione esemplare che viene richiesta dalle major di Hollywood che, come noto, da tempo lavorano per rendere la vita difficile ai pirati da sala . Allo stesso modo vengono aggravate le pene per chi distribuisce sul mercato nero film o musica prima che questi siano lanciati ufficialmente sul mercato , una normativa applaudita dalle major della musica, RIAA in testa.

Un problema che viene rilevato nella nuova proposta e tutt’altro che secondario, è quello legato alla volontarietà dell’infrazione . Se prima era infatti necessario per l’accusa provare che la persona coinvolta avesse voluto consapevolmente violare il diritto d’autore, ora questa prova non è più necessaria.

Ma la vera grande evoluzione della nuova normativa è l’esclusione del contestatissimo Pirate Act , una legge che avrebbe aperto la via ad una pletora di denunce contro gli utenti del file sharing non più da parte delle major ma direttamente del dipartimento di Giustizia, con conseguenze che molti ritengono pesantissime sulle libertà digitali. Un rischio che, con la nuova proposta, potrebbe essere annullato.

Non è un caso che, pur rimanendo critica dell’insieme della legislazione, troppo prona a suo giudizio alle volontà e necessità delle grandi industrie dei contenuti, persino EFF abbia parlato della nuova proposta come di un passo in avanti, visto che sono escluse sanzioni penali per gli utenti dei sistemi di scambio. Come sottolinea Wired , EFF ha comunque affermato che, piuttosto che questa legge sul diritto d’autore, sarebbe comunque preferibile tenersi le normative attuali.

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Pubblicato il
25 nov 2004
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