Quel curioso attacco al Senato

Quel curioso attacco al Senato

Non tutto è ancora chiaro ma fonti di Palazzo Madama confermano: tutti i sistemi sono sotto revisione. Ha a che fare con il licenziamento di un impiegato? Chi è il vero responsabile?
Non tutto è ancora chiaro ma fonti di Palazzo Madama confermano: tutti i sistemi sono sotto revisione. Ha a che fare con il licenziamento di un impiegato? Chi è il vero responsabile?


Roma – Titoli shock di certe agenzie stanno in queste ore descrivendo, forse con un eccesso di allarmismo, una curiosa fenomenologia di cui è stata vittima l’infrastruttura informatica di Palazzo Madama e dalla quale in apparenza avrebbe dovuto essere ben protetta.

Una vicenda la cui eco si riverbera da alcune ore sui giornali internazionali. L’Inquirer ha riportato la notizia, che viene peraltro confermata ora da fonti di Palazzo Madama, secondo cui all’accensione dei computer lo scorso lunedì mattina il sistema operativo risultava bloccato : in luogo della schermata tradizionale che consente agli utenti dei PC del Senato di utilizzare programmi di scrittura e, naturalmente, connettersi alla rete, sugli schermi dei PC sono apparse immagini gay a luci rosse. Una situazione che si è protratta per l’intera giornata di martedì. Solo ieri, dunque, tutti i PC hanno ricominciato a lavorare normalmente.

Stando alle prime ricostruzioni, a creare il problema sarebbe stato un virus capace di superare i sistemi antivirus del Senato. Sebbene non siano davvero molti i worm capaci di bloccare totalmente i PC ve ne sono alcuni, come Rbot, che consentono di depositare nei computer infetti un cavallo di troia , che permette all’untore di entrare da remoto nei PC colpiti. Ma si tratta di codici che dovrebbero essere già ben conosciuti ai sistemi informatici di sicurezza del Senato: Rbot è noto ormai da molti mesi e qualcuno potrebbe ritenere curioso che i sistemi antivirus di Palazzo Madama non siano riusciti ad intercettarlo . Quelli di Sophos, una società specializzata, ne hanno approfittato per dichiarare che “ogni organizzazione, grande o piccola, dovrebbe assicurarsi di avere attivato le difese contro virus e attacchi cracker. Questo include antivirus, firewall correttamente configurati e aggiornamento delle ultime patch”.

Dalla diffusione del worm, dunque, si è passati all’idea di un attacco mirato di ignoti cracker sparatrojan . C’è chi crede al sabotaggio ricordando che per far ripartire le macchine i tecnici hanno dovuto scollegarle dalla rete interna e lavorare su ciascuna di esse per ripulire il sistema invaso. C’è persino chi parla di un contestuale attacco denial-of-service contro IP del Senato quando invece il trojan ha consentito di far partire azioni di flooding del network. E c’è chi si chiede se tutto questo sia opera non di ignoti ma di qualcuno che invece conosce bene i sistemi di Palazzo Madama .

Sia come sia, e gay.com ne dà prontamente notizia, quanto accaduto viene legato al recente licenziamento di un collaboratore del vicepresidente del Senato Fisichella, che in tanti ritengono sia dovuto all’orientamento sessuale dell’uomo e che poneva al centro proprio l’uso dei PC. Una questione intricata, che solleva grossi interrogativi sul fronte della privacy , che Punto Informatico ha seguito da vicino e sulla quale si sono espressi anche il presidente Pera e il Garante per la privacy . Il senatore Cortiana, intervenuto su quegli avvenimenti, ha condannato l’attacco di queste ore in quanto “invece di aprire le coscienze alla disponibilità al riconoscimento dei diritti delle minoranze, non fanno altro che richiuderle in modo offensivo”.

Contro questo genere di incidenti, comunque, dal Senato fanno sapere in via ufficiale che si intende segmentare la rete interna, in modo tale che eventuali prossimi eventi di questo tipo non coinvolgano l’intero network. Non è peraltro chiaro se si intenda o meno procedere nei confronti di chi ha la responsabilità dell’integrità dei sistemi informatici del Senato della Repubblica italiana. Sistemi che, appartenendo ad un organo istituzionale di tale rilievo, è lecito ritenere debbano essere protetti nel modo migliore.

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Pubblicato il
25 nov 2004
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