Oslo (Norvegia) – Con il crescere delle alternative gratuite a Internet Explorer e con la rapida ascesa del ribelle open source Firefox, per Opera Software è sempre più difficile giustificare il prezzo della versione non sponsorizzata del proprio browser. A dimostrazione di ciò, la piccola società norvegese ha varato una licenza a costo zero appositamente pensata per le università e altri istituti accademici.
Una mossa, quella di Opera Software, che ha soprattutto una valenza simbolica: in precedenza, infatti, il prezzo praticato alle università per le licenze a volume di Opera era di un solo dollaro a copia. Un dollaro che, considerata la natura gratuita e open source della stragrande maggioranza dei suoi più forti concorrenti, poteva però fare la differenza, specie agli occhi di chi deve gestire il quasi mai ricco budget di un dipartimento universitario.
Per promuovere il proprio browser fra le fila dei professori e degli studenti universitari, Opera Software sembra puntare soprattutto sul tema della sicurezza.
“Questa nuova offerta arriva in risposta alla crescente preoccupazione delle facoltà accademiche nei riguardi delle potenziali minacce di sicurezza in cui possono imbattersi gli studenti quando utilizzano browser poco affidabili”, ha affermato la mamma di Opera in un comunicato. “Opera rappresenta l’alternativa multipiattaforma ideale ai browser più vulnerabili”.
Opera Software non manca poi di reclamizzare alcune delle funzionalità e delle tecnologie più peculiari di Opera, tra cui le mouse gesture e il salvataggio automatico delle sessioni. L’azienda ha anche spiegato che ciascuna università può personalizzare la veste grafica del browser con i colori e il logo istituzionali, utilizzando eventualmente lo spazio dedicato ai banner pubblicitari (presenti nella versione adware di Opera) per distribuire ai propri studenti notizie e annunci di vario genere.
Opera ha già messo radici nei laboratori di alcune celebri università, come il MIT, Harvard e Oxford.