Roma – Sono molte, moltissime, le opere di pubblico dominio italiane, quelle la cui riproduzione è consentita perché sono scaduti i diritti d’autore o sulle quali non vi siano altri diritti che ne restringano l’utilizzo. E’ arrivato il momento di sfruttare Internet per metterle a disposizione di tutti .
A chiederlo sono i promotori di Creative Commons Italia che hanno ora lanciato un appello alle associazioni e ai gruppi della cultura e della condivisione del sapere affinché tutti insieme si lavori al nuovo ambizioso e per molti versi esaltante progetto.
L’idea nasce con il nome evocativo di Scarichiamoli! e sarà sostenuta da una proposta di legge sulla quale CC Italia sta già lavorando, una proposta che secondo i promotori può essere riassunta in uno slogan: “Ciò che è finanziato con risorse pubbliche deve essere di pubblico dominio, pubblicamente accessibile e liberamente fruibile”.
Non è cosa di poco conto. Se il grande progetto lanciato da Google per portare in rete i volumi liberi che affollano gli scaffali di prestigiose biblioteche ha spinto sull’acceleratore, ora CC Italia chiede che il nostro paese faccia la sua parte nel dare risposta ad una grande promessa di Internet, la condivisione del sapere appunto.
“Internet – spiegano quelli di CC Italia – costituisce inequivocabilmente un media capace di portare in maniera immediata le istanze delle comunità e dei cittadini a chi è deputato e pagato per vagliarle”. “Scarichiamo musica – scrivono – (si pensi allo straordinario patrimonio culturale rappresentato dalla musica classica), scritti, immagini e qualsiasi altra opera dell?ingegno i cui diritti patrimoniali d?autore siano estinti e su cui non vi siano diritti connessi”.
La visione è chiara. Internet in mezzo mondo ha ormai raggiunto la quotidianità degli individui e le potenzialità che offre si appalesano a tutti. Se a questo si aggiungono le potenzialità di nuovi media come il digitale terrestre e degli strumenti tecnologici di certo alla portata delle grandi istituzioni della cultura, allora il quadro è ancora più nitido. “Pensiamo – scrivono infatti i promotori dell’iniziativa – che iniziative come la nostra saranno nell’imminente futuro sempre più frequenti”. “Trasmettere liberamente il sapere e la conoscenza: questo è ciò che le comunità su Internet e i cittadini chiedono”, scrivono.
“Noi – spiegano a CC Italia – chiediamo quindi non soltanto un adeguamento della legge sul diritto d’autore ma chiediamo che lo stato finanzi e realizzi un portale dell?arte, della cultura, del sapere di pubblico dominio , un portale in cui la parola d?ordine sia appunto: Scarichiamoli!”.
Una pagina dedicata del sito di Creative Commons Italia descrive l’iniziativa e consente a tutti gli interessati di attivarsi per promuoverla.