Roma – Sono notizie che allarmano i sostenitori della privacy quelle che emergono dalla Czerwensky intern , una newsletter a pagamento indirizzata a istituti bancari ed assicurativi tedeschi.
Stando ad EDRI-Gram un lancio dell’agenzia bancaria afferma che la Banca Centrale Europea avrebbe già firmato un contratto con Hitachi per inserire chip RFID all’interno delle banconote entro l’anno. A quanto pare, inoltre, Hitachi non avrebbe le forze per realizzare il volume necessario di radiochip e sarebbe quindi pronta ad affidarsi ai suoi partner.
EDRI sottolinea come già nel 2001 erano emerse voci di questo tenore poi smentite dalla Banca Centrale e nel 2003 la stessa EDRI diede notizia di un negoziato tra Hitachi ed investitori giapponesi basato sul contratto che la legherebbe alla Banca.
Gli effetti di una simile evoluzione sono evidenti. Sarebbe infatti più facile monitorare la circolazione del denaro, e dunque operare contro i contraffattori o le organizzazioni malavitose intente a spostare grandi quantità di denaro contante. Scanner ad hoc potrebbero infatti individuare la presenza del denaro in transito presso aeroporti e stazioni.
Non solo. Proprio la capacità di tracciare il movimento di ogni singola banconota potrebbe significare la fine per l’anonimato nelle transazioni economiche, fin qui garantito dal denaro contante.
Che vi sia l’esigenza di contrastare la contraffazione è peraltro tutto da dimostrare. Un rapporto della Banca Centrale di pochi giorni fa afferma che le banconote contraffatte oggi circolanti sono l’8 per cento in più rispetto al 2003 sebbene l’aumento sia andato rallentando negli ultimi mesi.
Da segnalare che secondo indiscrezioni chip RFID verranno inseriti anche nei biglietti per la Coppa del Mondo di Calcio che si terrà in Germania nel 2006. EDRI sostiene che per acquistare i biglietti online si dovrà rispondere ad un questionario dettagliato e quelle risposte saranno associate ai biglietti rilasciati. Con la finalità di assicurare l’ordine pubblico durante le partite, dunque, ci si potrebbe trovare dinanzi ad un meccanismo di monitoraggio di massa contro il quale già si stanno mobilitando i gruppi pro-privacy tedeschi.