Creative Commons conquista l'Italia

Creative Commons conquista l'Italia

Si moltiplicano i siti che adottano le nuove licenze. Non soltanto Beppe Grillo sceglie la via alternativa al diritto d'autore ma anche siti di matrice cristiana e pastorale
Si moltiplicano i siti che adottano le nuove licenze. Non soltanto Beppe Grillo sceglie la via alternativa al diritto d'autore ma anche siti di matrice cristiana e pastorale


Roma – Se la prende con i cardinali che travisano le parole del Papa, con le improvvide dichiarazioni di qualche politico e infila in sequenza le sue celebri caustiche battute per l’ammirazione del suo vasto pubblico: è Beppe Grillo formato blog , un blog con qualcosa in più, come ha scritto un lettore di Punto Informatico.

Già, sulla home page del sito del socratico Grillo campeggia infatti il bollino delle Creative Commons , le licenze che stanno cambiando il modo di intendere il diritto d’autore, bandiera del copyleft e inno alla distribuzione dei contenuti, al libero flusso delle idee.

La licenza scelta da Grillo consente a chiunque di riproporre i contenuti del sito a proprio piacimento, all’unica condizione che ciò non avvenga con finalità commerciali, che rimanga sempre chiaro chi è l’autore di quei materiali e che non si apportino modifiche ai testi quando venissero riprodotti su altri media. Una licenza del tutto simile a quella scelta da Punto Informatico lo scorso luglio.

Una licenza Commons simile ed aggiornata alle normative italiane è invece quella che ha scelto il sito della Parrocchia di Carpenedo per quanto riguarda le opere diffuse dalle editrice Carpinetum .

Si tratta di un’organizzazione senza finalità commerciali che, si legge in una nota, “vuole offrire una più larga cassa di risonanza al messaggio cristiano, pubblicando opere la cui valenza comunque va oltre i confini geografici di Carpenedo”. “Per valorizzare le decine di opere pubblicate finora – si legge – stampate in un numero limitato di copie a causa degli alti costi e ormai esaurite, nonché per confermare le finalità prettamente pastorali dell’Editrice Carpinetum, è stato deciso di rendere disponibili online in formato PDF i volumi del nostro ‘catalogo’ sotto licenza Creative Commons”.

Va detto, comunque, che grazie al duro lavoro dei tanti di CreativeCommons.it , che ha portato al recepimento italiano delle licenze, sono sempre più numerosi i siti italiani che adottano la nuova modalità di diffusione delle idee e dei contenuti. Basta una piccola ricerca online per rendersi conto del numero sempre crescente di realtà web che credono nelle potenzialità del copyleft.

Proprio ieri, inoltre, a dimostrazione della propria vitalità, la comunità italiana delle nuove licenze ha tenuto un incontro al Senato della Repubblica intorno ad una iniziativa di grande rilievo denominata “Scarichiamoli!” alla quale Punto Informatico ha di recente dedicato un approfondimento .

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Pubblicato il
2 feb 2005
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