Roma – C’è voluto molto più tempo del previsto, ne è venuto fuori un lavoro assai complesso ma alla fine il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva il Regolamento attuativo della cosiddetta Legge Stanca , una normativa che intende ridurre il digital divide tra cittadini abili e cittadini diversamente abili. Non basta il Regolamento a rendere attuativa la legge ma ci si avvicina sensibilmente al traguardo.
Come noto, il nodo centrale della normativa è l’obbligo per le pubbliche amministrazioni di rendere accessibili i propri siti web entro 12 mesi , e molta parte del Regolamento è studiata proprio per definire in che modo questo aggiornamento deve essere compiuto. Se questo “update” non verrà compiuto scatterà la nullità dei contratti stretti dalle amministrazioni.
Il Regolamento, ha tenuto a sottolineare il dipartimento all’Innovazione, è stato realizzato con il contributo “delle associazioni più rappresentative delle persone diversamente abili, nonché di quelle competenti in materia di accessibilità e dei produttori di hardware e software”.
Va ricordato in questa sede che la Legge Stanca riguarda anche i privati . Per loro sarà infatti possibile richiedere una verifica del livello di accessibilità dei propri siti e, se sufficiente, potranno fregiarsi di un “logo” dedicato, una sorta di “bollino blu al merito”, da pubblicare sul sito.
L’iter della Legge non è peraltro concluso. Mancano ancora le Linee guida con i requisiti tecnici e i diversi livelli per l’accessibilità. Ci si sta comunque lavorando sopra.
Di seguito le dichiarazioni del ministro Stanca:
“Il Governo ha posto un nuovo tassello al processo di abbattimento delle barriere digitali evitando che le nuove tecnologie informatiche determinino forme di emarginazione, forse ancora più pericolose di quelle tradizionali, mentre punta a promuoverne l?uso come fattore abilitante e di superamento delle disabilità e delle esclusioni, oltre che di miglioramento della qualità della vita”.
“Il Regolamento appena varato costituisce una tappa fondamentale nel percorso virtuoso intrapreso con l?approvazione della specifica legge, nel dicembre 2003, Anno Europeo del Disabile”.