Bangkok (Thailandia) – Un uomo thailandese accusa Nokia di aver fabbricato un cellulare capace di causare gravi danni alla persona, dopo che il proprio telefonino è esploso provocandogli conseguenze pesantissime. Ha quindi denunciato il costruttore finlandese e chiesto l’equivalente di circa 15mila euro in danni.
Stando alla ricostruzione dell’uomo, il 50enne Prasit Sriseeluang, quando l’esplosione è avvenuta lui portava con sé il telefonino, precisamente nella tasca della propria camicia. E questo in una situazione assai particolare: mentre lavorava su un palo che regge i cavi dell’alta tensione e proprio quando il telefonino ha iniziato a squillare.
L’esplosione non solo avrebbe danneggiato lo strumento di protezione che indossava sul volto ma anche ne avrebbe risentito grandemente la gamba destra, che i medici hanno poi deciso di amputare per evitare conseguenze ancora peggiori. Gli sono state amputate anche le dita del piede sinistro.
Stando a quanto riportato da “The Nation” la questione è stata presa molto sul serio dalle autorità thailandesi. Su sollecitazione dei consumatori, l’ufficio del procuratore generale dello Stato ha avviato una denuncia contro la divisione locale di Nokia.
I procuratori concordano infatti con i consumatori nel ritenere che causa dell’esplosione siano alcune parti difettose del telefonino. La scelta di scendere in campo, hanno spiegato, sarebbe dovuta anche al fatto che Nokia ha negato di essere responsabile in qualsiasi modo di quanto accaduto. “Dicono di essere sicuri – ha spiegato l’Ufficio – che l’incidente non è stato causato dal fatto che il telefonino veniva utilizzato vicino ad un impianto ad alta tensione”.
Al contrario di quanto accaduto in passato, in occasione dell’ esplosione di batterie di cellulari , questa volta almeno per ora Nokia ha preferito non commentare.