Mosca (Russia) – Bei posti e belle donne. Manca niente? Eppure sembrano motivi sufficienti per spingere qualsiasi occidentale a far valige e visitare l’ex superpotenza rossa. Una visita in Russia potrebbe rivelarsi particolarmente allettante, sopratutto per i patiti di musica, film e videogiochi.
Come resistere a prezzi ridicoli per acquistare DVD, in perfetta tranquillità, con le ultimissime novità del mercato? Si tratta della stessa domanda che tormenta grandi organizzazioni come RIAA , MPAA e BSA . Una domanda che diventa sempre più cruciale, adesso che gli imprenditori russi del settore multimediale si sono accorti di poter internazionalizzare il loro business. Che nel resto del mondo è inequivocabilmente chiamato “pirateria”.
Per accorgersene basta prendere la metropolitana di Mosca e scendere alla fermata “Savelovskaya”. Tra i banchi del mercato di Savela, nei pressi della stazione, ci sono chioschi dove è possibile rifornirsi senza spesa di compilation in DVD piene zeppe di bontà digitali. I prezzi si aggirano intorno ai 2-3 euro per film, di buona qualità, mentre per fare il pieno di musica basta spendere 1 euro. A giro per l’aggrovigliata metropoli esiste un numero incredibile di chioschi, negozietti e grandi magazzini dove è possibile fare medesimi acquisti. Semplice come comprare un chilo d’arance al mercato rionale.
Senza rischiare neanche un giorno di galera.
Infatti nel codice penale della Federazione Russa non esiste alcun riferimento al reato di “pirateria digitale”. E’ forse per questo che il fenomeno è così dilagante? Non proprio. Il commercio di DVD contraffatti è illegale ma è anche, semplicemente, una delle tante voci dei business in mano alla criminalità locale.
La mafia russa conta sull’appoggio della popolazione ed ha un fortissimo radicamento sul territorio. Inoltre dispone di utilissimi agganci nel corrotto mondo politico delle ex repubbliche sovietiche. A tutto questo si aggiunge lo scontento dei cittadini, i cui portafogli sono lontani anni luce dagli standard economici della vicina Unione Europea.
Una ricerca condotta da IDG mostra che oltre l’ 80% dei programmi utilizzati dai russi proviene da fonti illegittime. Questo perché, specialmente nel nascente settore IT, molti imprenditori non possono permettersi di acquistare software originale. Lo stesso dicasi per professionisti, studenti e casalinghe che usano il computer soltanto per chattare. Il problema è quindi molto più grave di quanto immaginabile. Le organizzazioni per la tutela della proprietà intellettuale non gioiscono, visto che la situazione sembra destinata a durare ancora a lungo. Da parte del governo di Mosca c’è infatti una inossidabile refrattarietà . Da sempre allergici alle interferenze esterne, l’entourage del Kremlin sembra interessato a mantenere lo status quo.
Insieme a Taiwan, il paese dello czar Putin è in gara per il titolo di “paradiso della pirateria”. Ed in questo paradiso ci guadagnano in molti, in troppi, per dirla con le major occidentali. La Russia è un nodo fondamentale della rete internazionale di prodotti digitali pirata.
L’autorevole quotidiano londinese The Times sostiene che proprio da Mosca si dirama la rete internazionale della contraffazione a tuttotondo. Abiti firmati, bottiglie di champagne ma sopratutto alta tecnologia: sfruttando la permeabilità delle frontiere, i DVD “made in Russia” arrivano in tutta Europa. Raymond Leinster, della Federation Against Piracy Theft , è addirittura convinto che al vertice del mercato mondiale della contraffazione vi siano ben tre teste: i gruppi della triade cinese per l’Asia, gli eversivi irlandesi per il Regno Unito, e la malavita russa per il resto del pianeta.
Il fatto certo rimane comunque questo: in Russia la pirateria fa sistema. Soprattutto è un potentissimo strumento economico, che scardina l’industria mondiale e si infiltra dappertutto, scavalcando le frontiere. Rappresenta indubbiamente l’alternativa sotterranea all’offerta “legittima” del mercato digitale.
(Tommaso Lombardi)