Roma – Si chiama Adopt a Blog , “adotta un blog”, una particolarissima idea che si propone di dar vita ad una “rete di idee libera”, capace di divulgare e far conoscere il pensiero dei cinesi “non allineati”. Un’iniziativa che sta riscuotendo un crescente interesse.
Sul sito dedicato al progetto si ricorda come la Repubblica Popolare cinese abbia intrapreso numerose azioni di censura contro blogger , alcuni dei quali, come ben sanno i lettori di Punto Informatico, hanno subito pesanti condanne carcerarie per aver espresso opinioni ritenute pericolose dal regime pechinese.
Dal 2003 ad oggi, spiega il sito, la censura contro i blog non ha fatto altro che aumentare. Una censura supportata dall’efficiente sistema dei proxy di Stato che consente al regime di impedire agli utenti cinesi di accedere a moltissimi siti web contenuti nelle proprie liste di blocco.
Per aggirare il problema, “Adopt a Blog” si propone di ospitare i blog cinesi e, quando venissero bloccati dai proxy, spostarli di volta in volta su altri indirizzi e domini, in modo tale da rendere assai più complessa l’operazione di filtering.
“Adopt a Blog – si legge sul sito – non è un movimento politico contro il Partito comunista cinese o le sue politiche. Non è confinato ad un solo paese. E’ nato esclusivamente per sostenere la libertà di parola al di là dei contenuti. Il suo senso è uno: diffondiamo i nostri blog e, quando li bloccano, spostiamoli altrove”.
I promotori ricordano come la censura oggi sia semplificata dal fatto che chi mette in piedi un blog in Cina normalmente si rivolge a server gratuiti, che possono essere facilmente filtrati. “Se i blogger – spiegano i promotori – potessero tutti permettersi nomi a dominio gestiti da server diversi, bloccarli tutti diventerebbe assai difficile per i censori, specialmente considerando quanto siano numerosi. Ma le spese per un’operazione del genere la rendono poco pratica”.
Come dunque aiutare l?espressione del libero pensiero dei cinesi-blogger? I blogger che nel cosiddetto “mondo libero” oggi dispongono di un blog con proprio dominio basato su piattaforme di blogging spesso godono di uno spazio web “assai superiore – si legge sul sito dell’iniziativa – rispetto a quello che utilizzano davvero”. “Se consideriamo un blog che è andato avanti per due anni – spiegano i promotori – non avremo di archivio normalmente più di 10 megabyte di spazio”. L’idea, dunque, è quella di cedere proprio spazio ai blogger cinesi.
Distribuendo i blog bloccati su una varietà di host, il tentativo di bloccarne un gran numero diventa sempre più difficile. Se un qualsiasi blog adottato viene bloccato, allora lascerà il server che lo ha ospitato per transitare verso uno nuovo. “Chi apprezza l’ironia – afferma Adopt a Blog – vedrà in questa visione qualcosa di simile alle tattiche di guerriglia utilizzate da Mao Zedong”.
Difficile oggi dire se l’iniziativa avrà successo ma è facile prevedere un interessamento della comunità occidentale dei blogger, da sempre molto attenta alle problematiche della libertà di espressione. Non è un caso che proprio in questi giorni alcuni blog americani ed europei abbiano iniziato ad occuparsi del problema.
Per partecipare e mettere a disposizione una parte del proprio spazio web per un blog potenzialmente a rischio censura qui sono disponibili tutte le informazioni.