Un videogame combatte fame e violenza

Un videogame combatte fame e violenza

Una terza via per i videogiochi? Il World Food Programme dell'ONU lancia una campagna di informazione: invece che a mostri ripugnanti si spara alla fame
Una terza via per i videogiochi? Il World Food Programme dell'ONU lancia una campagna di informazione: invece che a mostri ripugnanti si spara alla fame


Roma – Quale miglior medium per arrivare a comunicare con i giovani di un videogioco? Questa la domanda che si sono posti i dirigenti del World Food Programme delle Nazioni Unite, entusiasti all’idea di poter sfruttare i videogame per diffondere informazioni preziose. Talmente entusiasti che hanno voluto creare appunto un gioco strategico per sensibilizzare sull’importanza della lotta alla fame.

Il gioco si chiama Food-force ed è ambientato su un’isola chiamata Sheylan: gli autori dichiarano che si tratta di un’isola immaginaria, ma il riferimento a Ceylon (Sri Lanka) è più che evidente. Attraverso sei differenti missioni sarà possibile saperne di più sull’attività finanziate dal World Food Programme. Tutto questo ad appena tre mesi di distanza dalla catastrofe umanitaria provocata dagli tsunami nel sud-est asiatico.

Per vincere si dovranno sconfiggere carestia e ribellioni , fornire cibo ai villaggi semidistrutti, creare ponti aerei e ritrovare civili scomparsi. Il tutto condito da una veste grafica accattivante e ben curata, studiata appositamente per i più giovani.

Ma è il messaggio ciò che davvero conta. Il gioco è stato presentato alla Fiera Internazionale del Libro per Bambini , a Bologna. Il direttore dell’ufficio comunicazione del World Food Programme, Neil Gallagher, è convinto che “comunicare coi bambini di oggi significa utilizzare le ultime tecnologie “. Visti i prosperosi guadagni del mercato videoludico mondiale, come non essere d’accordo?

“Crediamo che Food Force sarà in grado di accendere l’interesse dei bambini”, continua Gallagher, “permettendo la comprensione del problema della fame nel mondo, che uccide molte più persone di AIDS, malaria e tubercolosi messe insieme”. Il gioco ha anche una venatura multiplayer , ed il WFP ha aperto un apposito sito che permette il confronto online tra i giocatori.

L’esperienza ludica prevede intermezzi animati e brevi documentari, che affrontano le delicate questioni legate all’assistenza umanitaria internazionale. I bambini potranno scaricare vere e proprie guide sui vari argomenti trattati: esiste addirittura una sezione che suggerisce strategie di fundraising pratico.

“Ci sono così tanti genitori che si lamentano della violenza e del sangue nei videogiochi moderni che i bambini devono subire” conclude fiducioso Gallagher, “Food Force è una alternativa piena di divertimento e di azione; i genitori e gli insegnanti troveranno stimolante proporre questo gioco ai bambini”.

T.L.

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Pubblicato il
15 apr 2005
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