Ma quale cyberterrorismo?

Ma quale cyberterrorismo?

Schneier all'attacco: basta aggiungere il termine terrore a qualsiasi cosa per riuscire a guadagnare di più. I defacer? Bambini che si divertono
Schneier all'attacco: basta aggiungere il termine terrore a qualsiasi cosa per riuscire a guadagnare di più. I defacer? Bambini che si divertono


Londra – Quanti hanno pensato in questi anni che il termine “cyberterrorismo” sia stato spesso usato a sproposito e, talvolta, abbia descritto in modo assai generico, e sì terrorizzante, eventi e fatti che nulla hanno a che vedere con il terrorismo? Questa la domanda da cui è partito un breve ma illuminante intervento a Londra, in occasione di una Conferenza sulla sicurezza, del guru del settore Bruce Schneier .

Secondo Schneier, che è anche la mente di Counterpane Internet Security , quel termine viene sfruttato da alcune compagnie per fomentare la preoccupazione e lucrarci sopra, magari vendendo prodotti “anticyberterror”.

“Nessuno – ha spiegato – verrà distrutto e ridotto in bit. Non credo neppure che il cyberterrorismo esista, però se si aggiunge il termine terrorismo alle cose allora si guadagna di più . Se non si può scaricare l’email per un giorno non si è terrorizzati, si è semmai incorsi in un problema”. “Dovremmo – ha continuato Schneier – utilizzare il termine terrore per le cose che lo meritano e non per tutto quello che ci fa arrabbiare”.

Il celebre esperto di sicurezza non si è però limitato a questo, sostenendo che le ipotesi di una cyberwar globale combattuta a colpi di mouse da eserciti di cracker di diverse grandi potenze è una stupida fantasia. E lo dimostra il fatto, ha spiegato, che pur essendoci disponibilità di smanettoni, in realtà non sia mai accaduto nulla di così disastroso come tante volte annunciato e da molti temuto.

“Non credo – ha spiegato – che ci sia molto cracking da parte dei governi. Sono cose stupide, gli adulti non le fanno. Ma so che ci sono paesi, come Israele la Cina o gli USA e altri ancora, che spendono soldi su organizzazioni militari di cracker”.

Ma anche sui defacement , l’imbrattatura di siti spesso istituzionali e spesso con finalità politiche, Schneier ha voluto abbassare la temperatura. “Sono bambini che giocano alla politica – non credo che siano politicamente motivati”.

Tra le preoccupazioni di Schneier per il buon funzionamento delle reti si trovano invece i nuovi virus : la possibilità per i virus writer di ottenere dai propri codici malevoli diffusi in rete persino analisi di funzionamento e segnalazioni di bug consente loro di perfezionarli rapidamente.

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Pubblicato il
29 apr 2005
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