USA, RIAA a quota 10037

USA, RIAA a quota 10037

Quota record per le major: oltre 10mila denunce contro gli utenti internet in due anni. Un numero destinato a crescere, che rimane piccolo rispetto alla popolarità del file sharing
Quota record per le major: oltre 10mila denunce contro gli utenti internet in due anni. Un numero destinato a crescere, che rimane piccolo rispetto alla popolarità del file sharing


Washington (USA) – Oltre 10mila ignoti utenti residenti negli USA sono stati colpiti dalla dura politica repressiva intrapresa dal 2003 da RIAA , ovvero da denunce corredate da richiesta danni. Secondo stime ufficiali, a ciascuna di queste azioni legali corrisponde una richiesta d’ indennizzo pari a 2000-3000 dollari, una somma che in qualche modo compenserebbe almeno parzialmente le major per le perdite che queste adducono alla diffusione del file sharing.

La quota ha raggiunto i “cinque zero” dopo il recente annuncio di 725 ulteriori denunce contro altrettanti utenti delle reti P2P Grokster, Kazaa ed eDonkey.

Le denunce vengono inoltrate agli ISP dei presunti criminali , accusati di aver trafficato materiale protetto da copyright. Sta ai singoli provider decidere di collaborare o meno, anche se alcuni precedenti gettano dubbi sulla validità delle subpoenae richieste da RIAA.

“Il futuro della musica online è radioso”, dice il presidente della RIAA Cary Sherman, “e la nostra azione serve per scoraggiare ogni tipo di illegalità. Amanti della musica: tornate a fare acquisti originali. Servizi di download legali sono già attivi e potranno partire alla grande solo quando gli utenti capiranno dove sta il giusto e dove lo sbagliato”. Per questo RIAA ha annunciato di voler inasprire ulteriormente la lotta all’illegalità telematica, affiancandola comunque ad una massiccia campagna di informazione . Un po’ come sta accadendo anche in Italia.

T.L.

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Pubblicato il
3 mag 2005
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