Polemiche sul sequestro del sito Crocenera

Polemiche sul sequestro del sito Crocenera

Chi ospitava le pagine di Crocenera Anarchica spiega di non sorprendersi per l'iniziativa dei magistrati. Si tratta - dicono - di censura italiota contro un'informazione scomoda
Chi ospitava le pagine di Crocenera Anarchica spiega di non sorprendersi per l'iniziativa dei magistrati. Si tratta - dicono - di censura italiota contro un'informazione scomoda


Roma – Certa stampa lo ha dipinto come un crocevia ad uso di gruppi anarco-insurrezionalisti: nei giorni scorsi è stato sottoposto a sequestro il sito Crocenera che era ospitato da Filiarmonici.org, un sequestro che secondo quanto riportato dai media si deve alla diffusione di comunicati di “Croce Nera Anarchica” e bollettini di rivendicazione firmati dalla “Federazione Anarchica Informale”. Non la vedono così, però, quelli del progetto Filiarmonici.org , secondo cui i bollettini della FAI non sono mai apparsi su quelle pagine.

I promotori di Filiarmonici.org, iniziativa dedicata alla documentazione su fatti e misfatti nelle carceri e negli “istituti repressivi tradizionali” e, più in generale, in quella che viene definita “società del carcere” scrivono: “Era apparso coerente e quasi naturale che vi fosse ospitata un’iniziativa quale Crocenera Anarchica che aveva i fini che ora la Polizia di Stato impedisce di vedere col proprio intervento (vedi http://www.filiarmonici.org/crocenera.html ) ma che di sicuro in rete e fuori saranno reperibili e conoscibili in mille altri luoghi, rendendo inutile l’azione di chi pretende di arrestare la libertà piazzando qua e là qualche velatino con lo stemma della repubblica. Era naturale che fosse lasciato a Crocenera questo spazio, così come avevamo dichiarato, e qui lo ribadiamo, di essere disponibili ad offrirlo ad altre analoghe iniziative particolari contro le carceri sociali e contro la società del carcere”.

Secondo Filiarmonici.org il sequestro di quelle pagine non deve stupire perché è cosa già vista, frutto di “inchieste spentesi nel nulla dopo avere distribuito a pioggia galera, confino, e così via”. “Impedire alla parola di farsi udire, con sequestri e condanne – scrivono in una nota – è solo una pretesa impotente e fallimentare di un sistema così evanescente e falsificato da non potersi più permettere nemmeno quella finzione che dovrebbe giustificarlo agli occhi degli obnubilati”.

Al di là del sequestro delle pagine di Crocenera, sulle quali stanno indagando i magistrati, c’è chi propone un “giochino” in Internet per cercare di cogliere quale sia la portata dei sequestri di siti e pagine italiane in rete, ad esempio cercando su Google la locuzione “sito sottoposto a sequestro”: studiando i risultati non è difficile individuare decine di spazi web non più accessibili. Va detto che molti di questi contenuti sono comunque reperibili in rete sotto varia forma: la stessa pagina di Crocenera, fa rilevare qualcuno, è per esempio disponibile su Web Archive .

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
30 mag 2005
Link copiato negli appunti