I segreti delle mappe di Google

I segreti delle mappe di Google

Con un po' di sano hacking, il servizio della grande G si presta ad ogni tipo d'applicazione: indica le stazioni di servizio, ma anche gli alberghi o gli ex detenuti...
Con un po' di sano hacking, il servizio della grande G si presta ad ogni tipo d'applicazione: indica le stazioni di servizio, ma anche gli alberghi o gli ex detenuti...


Roma – Il già notissimo Google Maps , in versione beta da qualche mese, le “mappe d’America” di Google, non solo ha dato vita alla moda del googlemapping ma è un servizio che sta generando interessanti appendici che ne accrescono ulteriormente il fascino.

Grazie ad un po’ di sano hacking, il servizio offerto da Google basato sull’uso di XSLT si trasforma velocemente in un monitor in tempo reale su cambiamenti demografici , fluttuazioni del prezzo degli affitti e situazione del traffico. Pur utilizzando lo stesso backbone dei concorrenti, ovvero le mappe offerte da Telcontar , Google Maps riesce a distinguersi grazie ad una fluidissima interfaccia in DHTML. Lo stesso Bill Schwegler, cofondatore di Telcontar, ammette che “la piattaforma è la stessa, cambia soltanto l’interfaccia grafica che i motori di ricerca intendono realizzare”. E la grande G ha fatto centro un’altra volta, andando incontro alle esigenze di milioni di utenti.

Con un po’ di esperienza e competenze pratiche, chiunque sia pratico di XML e Javascript è in grado di creare mappe personalizzate. Basta comunicare col server di Google, abbinando dati aggiuntivi ad un preciso set di coordinate geografiche. Esistono anche guide, per il momento in inglese, che spiegano passo passo come realizzare una versione personale di Google Maps. Capita così che un cittadino di Chicago, Adrian Holovaty, abbia abbinato le statistiche della polizia con le mappe di Google per indicare le aree più pericolose della celebre metropoli americana.

Le applicazioni sono pressoché infinite: il sito Housing Maps utilizza Google per localizzare le case messe in affitto da alcune agenzie statunitensi. Il fondatore di Florida Sexual Predators ha invece creato una originalissima cartografia che tiene traccia di ex detenuti per reati sessuali che si trovano a Miami.

Ovviamente tutto questo succede senza alcuna autorizzazione da parte dell’azienda di Mountain View: alcuni hacker statunitensi hanno addirittura realizzato una versione non ufficiale di Google Maps. Fin qui nessuno si è lamentato.

Tommaso Lombardi

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Pubblicato il
10 giu 2005
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