Deep Impact: missione compiuta

Deep Impact: missione compiuta

Il proiettile lanciato dalla sonda NASA ha colpito la cometa Tempel-1. Fuochi d'artificio cosmici giusto in tempo per la Festa dell'Indipendenza statunitense. Margherita Hack: una violenza contro la natura spaziale
Il proiettile lanciato dalla sonda NASA ha colpito la cometa Tempel-1. Fuochi d'artificio cosmici giusto in tempo per la Festa dell'Indipendenza statunitense. Margherita Hack: una violenza contro la natura spaziale

Washington (USA) – L’impatto è avvenuto ieri alle 7.52 ora italiana: un proiettile in rame, sparato da una sonda USA, ha intercettato e colpito con precisione la cometa Tempel 1. Gli scienziati del Jet Propulsion Laboratory di Pasadena , in California, esultano per il primo fuoco d’artificio extraterrestre della storia: il risultato della missione Deep Impact permetterà di aprire nuovi squarci sul mistero che avvolge ancora molti aspetti della genesi dei pianeti. La grande esplosione spaziale corona un lungo viaggio durato 172 giorni.

Dopo 431 milioni di chilometri, la sonda Deep Impact è entrata nella traiettoria della cometa ed ha esploso il suo unico proiettile , scagliato ad una velocità di circa 10 chilometri al secondo contro il bersaglio. Una chance quasi irripetibile: la cometa Tempel 1 passa nei dintorni dell’orbita terrestre ogni 5 anni e mezzo – e l’intera missione spaziale è costata 333 milioni di dollari e ben quattro anni di preparazione. Ma, come previsto dalle simulazioni al computer, gli scienziati della NASA hanno fatto centro: “E’ stato un successo colossale”, dice Andy Dantzler del Dipartimento per lo Studio del Sistema Solare. “Adesso si aprono nuove possibilità nello studio delle nostre origini”, afferma fiducioso. Comprensibile quindi che in queste ore il sito della NASA sia stato ridisegnato per presentare fin dalla home page tutte le info sulla missione.

I primissimi istanti dopo lo schianto Il momento dell’impatto è stato un lampo improvviso , immortalato dalla sonda e dal telescopio Hubble (vedi foto). L’esplosione ha creato un cratere delle dimensioni di un campo da calcio, che ha liberato una quantità incredibile di materiale solido. Dopo questa brillante performance del primo missile spaziale autopilotato , adesso è il momento dei ricercatori: l’analisi spettroscopica delle immagini raccolte permetterà di scoprire la composizione delle comete. Questi corpi celesti provengono prevalentemente dalla nube di Oort , una specie di nebulosa che avvolge la periferia del sistema solare. Molti scienziati credono che gli elementi essenziali per la vita organica abbiano origine proprio da qui: la nube di Oort contiene infatti i residui della “nascita” del Sole, e comete come Tempel 1 possono avere un’età fino a 4 miliardi di anni.

La cometa prima dell'impatto Scarso entusiasmo da parte di Margherita Hack, la nota astrofisica italiana. Intervistata da Sky TG24, la Hack pensa che la missione Deep Impact sia stata troppo invasiva nei confronti della “natura spaziale”. Simona De Pippo, dell’ Agenzia Spaziale Italiana , è convinta che nonostante la violenza dell’impatto “la Tempel-1 non abbia subito pericolose variazioni orbitali”. Non sembra essere della stessa idea una astrologa russa, che ha immediatamente citato la NASA per danni: chiede 300 milioni di dollari perchè “lo stravolgimento del percorso di questa cometa” avrebbe irrimediabilmente “alterato l’esito delle previsioni astrologiche”.

L’esito della missione Deep Impact fa ben sperare nei risultati della missione Rosetta : la sonda europea, costruita anche con il contributo italiano, è già in viaggio verso la cometa Churyumov-Gerasimenko e vi si avvicinerà solo nel 2014. “La missione Rosetta sarà molto meno violenta”, conferma Margherita Hack – invece di creare enormi esplosioni , si limiterà a studiare la cometa con un minilaboratorio di superficie.

Tommaso Lombardi

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Pubblicato il
5 lug 2005
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