La Malaysia si scopre anti-pirata

La Malaysia si scopre anti-pirata

Il Governo che qualche anno fa incitava alla duplicazione illegale ora annuncia: negli ultimi 12 anni abbiamo fatto piazza pulita. Qualche dato
Il Governo che qualche anno fa incitava alla duplicazione illegale ora annuncia: negli ultimi 12 anni abbiamo fatto piazza pulita. Qualche dato


Kuala Lumpur (Malaysia) – 198 milioni di ringgit, pari a circa 40 milioni di euro: questo il valore di listino delle opere pirata e dei prodotti contraffatti che la polizia malese ha sequestrato nel corso degli ultimi 12 anni. Lo ha annunciato il Governo di Kuala Lumpur, impegnato in una marcia di avvicinamento alle posizioni del WTO , l’Organizzazione mondiale del commercio, e degli Stati Uniti, entrambi ben poco disposti a tollerare la pirateria dilagante nel paese.

Non sono tutte rose e fiori, però. Il viceministro del Commercio S. Veeerasingam ha infatti sottolineato come tutti gli sforzi per abbattere la pirateria debbano scontrarsi con una vera e propria fame di contenuti e prodotti che non può esplicitarsi appieno a causa dei prezzi molto elevati e dall’importazione parallela di prodotti contraffatti dai mercati esteri. “La produzione interna di merci illegali – ha dichiarato – non ha fatto che scendere ma le importazioni sono aumentate ed è sempre più difficile per la polizia di frontiera controllare quanto arriva in quantità così enormi dentro i container nei nostri porti”.

La posizione del Governo della Malaysia sulla pirateria è sempre stata controversa . Qualcuno ricorderà come nel 2000 il primo ministro Mahathir Mohamad avesse dichiarato inevitabile la pirateria visti gli alti prezzi dei prodotti. Nel 2002 un contestato provvedimento è sembrato legalizzare la riproduzione abusiva di software nelle scuole e nel 2003 si è pensato ad una normativa specifica per costringere i produttori ad abbattere i prezzi dei CD .

Secondo Veerasingam “dal momento che questi prodotti contraffatti appaiono del tutto legittimi, i consumatori li comprano più o meno inconsapevolmente”. E si parla non solo di prodotti tessili o di cibo ma soprattutto di informatica, sistemi elettronici, dischi ottici e via dicendo.

Per dimostrare la buona volontà del Governo, lo stesso Veerasingam ha partecipato nelle scorse ore alla distruzione fisica di una caterva di batterie fasulle per cellulari, cover abusive di telefonini, vivavoce contraffatti e altri accessori tutti marchiati, abusivamente, “Nokia”.

Un passo essenziale compiuto contro la pirateria è considerata la nuova legge che prevede la galera per i pirati. Ma, come fanno notare alcuni osservatori in queste ore, prodotti contraffatti vengono ancora esibiti apertamente nei negozi e sulle strade…

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Pubblicato il
7 lug 2005
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