L'ONU respinge la via americana alla Rete

L'ONU respinge la via americana alla Rete

A poche settimane dall'enunciazione della dottrina Bush sulla gestione dei DNS, le Nazioni Unite partoriscono un contrastato rapporto che va in direzione opposta
A poche settimane dall'enunciazione della dottrina Bush sulla gestione dei DNS, le Nazioni Unite partoriscono un contrastato rapporto che va in direzione opposta


New York – Se ce ne fosse bisogno, da qualche giorno i contrasti tra la Casa Bianca e l’ONU hanno un altro motivo per aggravarsi, una ragione tutt’altro che secondaria, visto che tratta del futuro della rete delle reti. Già, perché un rapporto ONU presentato in questi giorni di fatto sconfessa la linea dell’amministrazione Bush sulla internet governance , una disciplina recentemente enunciata .

Sebbene il rapporto non sia stato redatto con il consenso unanime della Commissione incaricata dall’ONU e in un clima di difficoltà ed incertezza dovute anche alle pressioni statunitensi, esso prevede quattro possibili vie di sviluppo della rete, ciascuna delle quali respinge il concetto di un solo paese con in mano le redini delle fondamenta di Internet .

La prima proposta prevede la creazione di un nuovo organismo internazionale , il Global Internet Council, a cui parteciperebbero rappresentanze governative del mondo e nell’ambito delle Nazioni Unite. In questo quadro l’attuale ICANN svolgerebbe esclusivamente un ruolo consultivo e di supporto tecnico. Proprio il ruolo dell’ICANN, legato mani e piedi al Dipartimento del Commercio americano, è da tempo messo in discussione in molti paesi.

La seconda prevede invece un potenziamento del GAC, ossia della Commissione di governmental advisory in seno all’ICANN: in questo quadro dunque l’ICANN verrebbe rafforzato ma solo dinanzi ad un consenso più internazionale. Il futuro di un modello di questo tipo vedrebbe un progressivo ridimensionamento del ruolo degli USA.

La terza opzione prevede la sostituzione del ruolo “parentale” svolto dal Dipartimento del Commercio con quello di un Consiglio Internet Internazionale che, pur non essendo parte formale delle Nazioni Unite, ridurrebbe l’ICANN ad un ruolo puramente tecnico.

La quarta proposta è forse quella più ambiziosa. Prevede la suddivisione della gestione della rete in tre diversi organismi : il WICANN, ovvero un ICANN internazionalizzato (“W” sta per World) capace di lavorare insieme all’ONU e di sostituire il Dipartimento statunitense; il GIPC, ossia il Consiglio che dovrà gestire le “regole” e le “policy” sui temi di interesse pubblico e, infine, il GIGF, un Forum globale concepito come “pensatoio” per l’elaborazione di nuove idee per lo sviluppo della rete.

Il rapporto ONU, che sarà presentato alla prossima sessione del WSIS , il summit ONU sulla Società dell’Informazione, ha anche delineato alcune priorità di cui i delegati del WSIS dovranno tenere conto e, in particolare, il costo troppo alto della rete per i paesi in via di sviluppo, l’assenza di un coordinamento mondiale antispam e contro il cybercrime e l’insufficiente trasparenza degli attuali organismi di supervisione della rete.

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Pubblicato il
18 lug 2005
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