Nel limbo delle ADSL senza voce

Nel limbo delle ADSL senza voce

Il silenzio del Garante. La proposta di Telecom, di aumentare il canone delle ADSL sprovviste di linea voce, continua ad aleggiare sulla testa degli utenti. Alcuni provider già si preparano al peggio e alzano i prezzi
Il silenzio del Garante. La proposta di Telecom, di aumentare il canone delle ADSL sprovviste di linea voce, continua ad aleggiare sulla testa degli utenti. Alcuni provider già si preparano al peggio e alzano i prezzi


Roma. Il silenzio del Garante imprigiona le ADSL “no Telecom” in un limbo: le nuove regole dovevano scattare dal 10 luglio, ma non è ancora certo che saranno applicate. Che cosa succederà alle decine di migliaia di utenti italiani che hanno un’ADSL senza linea voce? Pagheranno davvero un canone maggiorato, come proposto da Telecom Italia?

Se lo chiedono anche i provider. Qualcuno attende paziente che il Garante si pronunci, approvi o rigetti la proposta di Telecom. Altri si preparano al peggio e nei giorni scorsi hanno alzato i canoni delle ADSL senza voce (per i nuovi utenti), regolandosi come se la proposta di Telecom fosse già passata. Insomma, un clima di incertezza che non fa bene al mercato, né agli interessi degli operatori, né tanto meno alla salute mentale degli utenti. Che temono di trovare nella cassetta delle lettere una bolletta raddoppiata, o quasi, da un giorno all’altro.

Telecom infatti vorrebbe imporre un canone extra, ai provider, per tutte le linee senza voce, presenti e future; e i provider potrebbero rifarsi sugli utenti, aumentando i prezzi. Telecom vorrebbe applicare anche un costo extra per l’attivazione delle nuove linee. Sarebbe già ora di risposte, in verità, poiché Telecom ha presentato la proposta il 10 giugno e intendeva farla scattare dal 10 luglio, passati 30 giorni. Il Garante però, come dice un portavoce a Punto Informatico, sta ancora esaminando la pratica, “essendo la materia molto complessa”. Non vale, in questo caso, la regola del silenzio assenso da parte del Garante? “No, assolutamente: poiché si tratta di un’offerta molto nuova, su cui il Garante mai si era pronunciato prima”. È una rassicurazione, per provider e utenti: Telecom, in questa fase, potrebbe non sentirsi autorizzata ad applicare il canone extra.

“Noi abbiamo scritto a Telecom che ci rifiutiamo di pagare un extra finché il Garante non approva la proposta”, dice a Punto Informatico Luca Spada, amministratore delegato di NGI , uno dei principali operatori che vendono ADSL senza linea voce. “Ben 14.000, delle nostre circa 20 mila ADSL, sono senza linea voce”, dice Spada. Gli operatori non hanno ancora ricevuto da Telecom precisazioni sul da farsi né fatture che comprendessero il canone extra. Su tutti i fronti è stallo. Quasi tutti i provider non fanno altro che aspettare la risposta del Garante.

Wooow ed Energit sono due eccezioni: hanno già stabilito canoni diversi per i nuovi abbonati a offerte ADSL senza voce. Wooow ha tradotto la novità in due offerte a parte: BastaCanone 1280 e BastaCanone Quattromega, che costano rispettivamente 6 e 7,68 euro al mese in più (IVA inclusa) rispetto alle controparti disponibili per gli utenti con linea voce Telecom.

“Sì, mi ero stancato di aspettare la decisione del Garante”, spiega Paolo Fusi, amministratore delegato di Wooow. “Rimarranno queste tariffe, anche in futuro; a meno che Telecom non faccia marcia indietro, nel qual caso le abbasseremo. Ma ci spero poco”. Fusi riporta una voce di corridoio, che però il Garante non ha confermato: “Le mie fonti dicono che il Garante approverà la proposta di Telecom, entro luglio, ma permetterà di applicarla solo ai nuovi utenti”. Si noti che i rincari decisi da Wooow sono circa la metà di quanto Telecom intende chiedere agli operatori per ogni linea senza voce. “Sì, per quanto possibile, abbiamo cercato di limitare i rincari, rinunciando a parte dei profitti, in prospettiva”. Wooow ha attive circa 30.000 ADSL, dice Fusi, delle quali 4 mila sono senza linea telefonica.

Al contrario, Energit ha aggiunto interamente nei propri canoni la quota extra che Telecom intende applicare. A chi non ha una linea voce chiede infatti 41,95 euro al mese, IVA inclusa, per un’ADSL che agli altri costa invece 28,95 euro al mese.
È extra anche il costo di attivazione, applicato da Energit a chi non ha Telecom: 228,95 euro. Come da un po’ di tempo fanno tutti i provider italiani, Energit attiva gratis, invece, le ADSL affiancate da una linea telefonica. Wooow dal canto suo chiede 96 euro di attivazione per le ADSL senza linea voce.

Sarà così il quadro delle ADSL senza voce, in futuro, se il Garante dovesse approvare senza modifiche la proposta di Telecom? Le offerte di Energit e di Wooow già mostrano uno spaccato della situazione futura? Non è detto. Alcuni provider eviteranno, per quanto possibile, di aumentare i canoni delle ADSL senza voce.

“Noi lasceremo i canoni invariati e sconteremo quelli delle ADSL normali, se la proposta di Telecom dovesse passare”, dice Spada. “È una provocazione: ribaltiamo la prospettiva. Vogliamo comunicare il messaggio che il canone normale, in listino, è quello delle ADSL senza voce. E che non è normale pagare il canone base di Telecom, se c’è l’opportunità di non farlo”.

Ma se Telecom, con l’approvazione del Garante, dovesse chiedere il canone extra ai provider anche per le linee già attive, che succederà? Gli utenti si troveranno a pagare, da un mese all’altro, una bolletta maggiorata? Improbabile. I provider non possono forzare i contratti già firmati dagli utenti. “Noi pagheremo, non tasseremo l’utente, ma prepareremo ricorso contro Telecom”, dice Fusi. È probabile che anche gli altri si regoleranno così.

Ma questa retroattività è il punto più debole della proposta di Telecom; tutto lascia intendere che è anche quello che con più probabilità sarà cassato dal Garante.

Alessandro Longo

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Pubblicato il
26 lug 2005
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