Musica e multe, un'estate bollente

Musica e multe, un'estate bollente

Danni per 850mila euro chiesti ad un'associazione non profit - Disk jokey nuovamente nei guai per i CD masterizzati - Supermulta per l'acquisto di un DVD contraffatto. Proprietà intellettuale e realtà italiana a confronto
Danni per 850mila euro chiesti ad un'associazione non profit - Disk jokey nuovamente nei guai per i CD masterizzati - Supermulta per l'acquisto di un DVD contraffatto. Proprietà intellettuale e realtà italiana a confronto


Roma – La notizia è di poche ore fa: il tribunale civile di Siena ha condannato un’associazione culturale riconosciuta colpevole di aver noleggiato senza autorizzazione grandi quantità di compact disc musicali, ad una pena che si può definire esemplare .

I magistrati hanno inflitto all’Associazione una sanzione record di 700mila euro da restituire ai discografici, cui si aggiungono ulteriori 150mila euro di danni morali. Non solo, l’ente condannato consegnerà alle case discografiche tutti i propri supporti e dovrà anche pubblicare la sentenza integrale su alcuni quotidiani nazionali.

Secondo una ricostruzione del caso, l’Associazione avrebbe fornito in prestito ai propri soci, definiti “clienti” dall’accusa, migliaia di CD: un’attività che avrebbe portato un gran numero di persone ad approfittare del noleggio . In un’azione giudiziaria richiesta dai legali di artisti internazionali e dalle major del settore sono stati recuperati nei locali dell’associazione circa 10mila compact disc .

Quella di queste ore è però solo l’ultima di una serie di notizie sull’uso non autorizzato di musica che hanno scaldato l’estate italiana.

A metà agosto ha infatti sollevato grande attenzione l’operazione congiunta di Guardia di Finanza e Polizia di Stato che ha portato alla denuncia di nove disk jokey nella zona di Riccione e Marano per utilizzo e possesso di compact disc che secondo gli inquirenti sono stati masterizzati illegalmente, privi del bollino SIAE.

Un caso, quello di Riccione, che ha riportato alla ribalta l’annosa questione dei diritti dei disk jokey: come noto proprio questi ultimi in un recente appello-petizione non solo hanno chiesto una revisione delle politiche repressive ma hanno anche sottolineato l’illegalità di molte operazioni di sequestro ai danni dei DJ.

I nove denunciati rischiano grosso: per loro si profila infatti un’accusa di pirateria a scopo di lucro , una eventualità che prevede carcere da sei mesi a sei anni e multe che possono superare i 15mila euro.

A far notizia è stata anche, nei giorni scorsi, la multa inflitta dai Carabinieri ad un turista che in spiaggia, a Lido di Camaiore (Lucca), ha acquistato un DVD illegale a cinque euro: all’uomo è stata inflitta una sanzione da 10mila euro . Un caso che non è passato inosservato: l’Associazione per i diritti degli utenti e consumatori ADUC in una nota ha affermato che “anche in questo caso (…) le forze dell’ordine erano lì con il preciso scopo non di ordine pubblico e quindi di prevenire che si commettesse un illecito, ma per attendere la consumazione dell’illecito e intervenire solo dopo. L’intento, ovviamente, non crediamo fosse quello di incassare una cifra così esosa per il malfortunato quanto insignificante per le pubbliche casse, ma di creare un episodio clamoroso che desse un forte segnale a tutti coloro che intendessero fare altrettanto”.

“C’è ancora qualcuno – si chiede Vincenzo Donvito, presidente di ADUC – che crede che reprimendo la domanda venga a mancare l’offerta? Non è servito a niente il caso -che è solo quello più evidente ed estremo- delle droghe illegali, dove ad una notevole mobilitazione basata sulla repressione e dissuasione dei consumi, la situazione è un aumento della domanda e dell’offerta?” “A noi – continua Donvito – la politica delle multe salate ed eclatanti non convince. Quando c’è una domanda di oggetti a prezzi contenuti, l’offerta arriva sempre anche attraverso il mercato illegale. Compito dell’autorità dovrebbe essere di reprimere l’offerta alla radice e far sì che sui mercati ci siano anche merci molto economiche (ovviamente non contraffatte), grazie alla bassa fiscalità e all’assenza di protezionismo da mercati diversi da quelli dell’Ue”.

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Pubblicato il
31 ago 2005
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