Roma – Hanno cambiato il modo in cui molti, moltissimi, fruiscono dei contenuti online, e sempre di più attirano le attenzioni delle grandi net company; i feed RSS , che permettono di far circolare notizie, segnalazioni, post sui blog, curiosità e molto ancora sono ormai parte integrante dei servizi offerti dai portali in rete nonché funzionalità gestibili con molti diversi software . In queste ore un sito italiano dedicato ha descritto un assaggio di un nuovo strumento di gestione degli RSS.
Secondo Simone Carletti di RSS World , che ha pubblicato l’ anteprima del progetto di Search4RSS , tester del nuovo software, il nuovo strumento “è, alla base, un web aggregator arricchito di numerose funzionalità e soprattutto volto ad interagire con il motore di ricerca principale per offrire agli utenti una piattaforma completa. In poche parole potremmo riassumere il tutto con cerca, seleziona, leggi e salva”.
Si tratta quindi di un sistema in più per gli aficionados dell’RSS di tutto il Mondo per seguire da vicino tutte le “fonti” di proprio interesse, Punto Informatico compreso . E questo sebbene l’Italia, secondo Carletti, sia ancora indietro.
“Qui – dice a PI – purtroppo la cultura dei feed e dell’RSS è ancora qualche anno indietro rispetto al web americano ed inglese. L’RSS è un formato che ha cominciato ad affermarsi dal 2003 mentre in Italia il vero e proprio boom è arrivato solo da metà del 2004”. Un’espansione che si deve non solo alla facilità d’uso di strumenti come il nuovo progetto di Search4FSS ma anche alla natura per certi versi “liberatoria” dell’RSS, che dà all’utente una più ampia capacità di scelta rendendolo più attivo nel selezionare solo ciò che è di proprio interesse.
Search4RSS secondo Carletti dimostra anche come si possano sviluppare progetti RSS a bassissimo costo e di alto livello. “Il team di Search4RSS – spiega – è composto per la quasi totalità dal programmatore principale: Vishal Parikh, lo stesso che ha personalmente curato l’intera piattaforma che è stata recensita come anteprima”. “E proprio questa – sostiene Carletti – è la cosa straordinaria. Spesso si è abituati a ragionare nell’ottica di staff di 10, 20, 50 o più persone. Qui invece si sta parlando di un progetto di tutto rispetto frutto quasi e solo di un programmatore”.