I nanocosi ora trasportano la materia

I nanocosi ora trasportano la materia

Un gruppo di ricercatori scozzesi coordinati dal Prof. David Leigh è riuscito a creare il primo nanotrasportatore della storia, una macchina molecolare che può spostare liquidi. L'alba di una nuova era, afferma lo scienziato
Un gruppo di ricercatori scozzesi coordinati dal Prof. David Leigh è riuscito a creare il primo nanotrasportatore della storia, una macchina molecolare che può spostare liquidi. L'alba di una nuova era, afferma lo scienziato


Edimburgo – In futuro, le macchine molecolari potranno rivoluzionare completamente le abitudini delle società umane: dall’agricoltura fino all’informatica, le opportunità offerte dalle nanotecnologie sono una grande sfida per ricercatori e scienziati di tutto il mondo. “La nanotecnologia è uscita finalmente dai laboratori ed è diventata realtà”: David Leigh, chimico dell’ Università di Edimburgo impegnato nello studio dell’infinitamente piccolo, non nasconde certo un grande entusiasmo.

Un team di studiosi scozzesi è riuscito a creare il primo nanotrasportatore della storia: per il momento, questa microscopica molecola artificiale è in grado di spostare solo liquidi. Tecnologie come questa potrebbero essere le prime luci di una nuova alba: “Abbiamo dimostrato che le nanotecnologie possono essere utilizzate anche nella vita di tutti i giorni”, afferma Leigh in una intervista radiofonica rilasciata alla BBC : “Le nanotecnologie avranno sull’umanità lo stesso impatto dell’elettricità, della macchina a vapore o di Internet”.

La nanomacchina sperimentale è riuscita a spostare, solo per pochi millimetri, una microscopica goccia d’acqua sopra un piano. E’ proprio il caso di parafrasare Armstrong, il celebre astronauta statunitense: è un passo millimetrico, ma un balzo da giganti per l’umanità. Per il funzionamento del piccolo trasportatore è stato utilizzato un raggio ad ultravioletti : l’impatto con il fascio luminoso attiva immediatamente un micromeccanismo di propulsione a liquido.

In ambito nanometrico, molecole artificiali di questo tipo verranno utilizzate per spostare componenti organici o sintetici da un punto all’altro dell’organismo; utilizzata in altri ambiti, questa tecnologia apre la strada ad un’infinità di applicazioni. Intuita nel 1959 dal premio Nobel per la fisica Richard Feynman, la nanotecnologia apre nuovi orizzonti per la manipolazione della materia.

Se la ricerca scientifica progredirà a questo ritmo e soprattutto in questa direzione, entro breve verranno realizzati tessuti organici automodellanti , nanorobot curativi e migliaia d’altre cose “che finora sembravano soltanto fantascienza”, sottolinea il professor Leigh. “La natura utilizza macchine molecolari per qualsiasi funzione biologica, dal movimento dei muscoli fino alla fotosintesi: quando riusciremo ad eguagliare la natura”, conclude Leigh, “potremo davvero ottenere risultati fantascientifici”.

Negli ultimi anni, gli investimenti globali in questo affascinantissimo universo di studi hanno subito un’impennata: persino l’Iran del neoeletto Ahmadinejad, secondo fonti locali , ha avviato un programma di ricerca nanotecnologica. In Italia la ricerca si svolge primariamente presso alcuni prestigiosi istituti di ricerca, come il Sant’Anna di Pisa e l’Istituto di fisica situato a Genova. All’avanguardia nella ricerca nanotecnologica sono gli USA, seguiti dal Canada: i due paesi nordamericani detengono complessivamente oltre il 50% dei brevetti.

Tommaso Lombardi

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Pubblicato il
8 set 2005
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