Roma – Le iniziative tese ad espandere l’accettazione del giovane formato dei documenti aperti OpenDocument , alla base delle nuove suite per l’ufficio di Sun e OpenOffice.org , continuano a moltiplicarsi. Tra le più importanti, entrambe annunciate negli scorsi giorni, vi sono la sottoposizione della specifica OpenDocument all’International Organization for Standardization ( ISO ) e la creazione di un’organizzazione non profit per promuovere lo standard.
Ad avviare la procedura che dovrebbe portare OpenDocument a divenire uno standard ISO/IEC è stata OASIS (Organization for the Advancement of Structured Information Standards), la stessa organizzazione che lo scorso maggio ha fatto del nuovo formato una proprio standard . Tra i maggiori sponsor dell’iniziativa vi è Sun, che ha contribuito in maniera rilevante allo sviluppo della specifica, e le altre aziende facenti parte del comitato tecnico che in seno all’OASIS ha dato vita alla specifica Open Document Format for Office Applications v1.0 .
“Crediamo che l’approvazione da parte di ISO/IEC JTC1 di OpenDocument possa essere non solo un sostegno gratificante, ma anche un modo per rendere questo formato ancor più accessibile a coloro che desiderano utilizzarlo. Questo vale soprattutto per le soluzioni business dedicate ai governi, un settore dove la certificazione ISO è garanzia di disponibilità a lungo termine”, ha dichiarato Carol Geyer, portavoce di OASIS.
La standardizzazione di OpenDocument da parte dell’ISO è caldeggiata anche dalla Commissione Europea , interessata a spingere questo formato nelle pubbliche amministrazioni del Vecchio Continente.
All’inizio della settimana, OASIS, insieme a Open Source Consortium e SchoolForge UK, ha annunciato formalmente l’attivazione della Open Document Fellowship (ODF), una nuova organizzazione fondata per favorire l’adozione di OpenDocument a livello mondiale.
“Gli scopi principali di ODF sono la diffusione di informazioni obiettive su OpenDocument, garantire che questo formato possa sempre essere supportato da qualsiasi applicazione software e contribuire allo sviluppo di nuovi programmi per OpenDocument”, si legge in un comunicato.
La nascita di ODF risponde anche ad un’altra esigenza: quella di sottolineare in modo ancor più chiaro l’ autonomia di OpenDocument nei confronti di Sun , autonomia che poche settimane fa era stata messa in discussione da un manager di Microsoft, Brian Jones. Questi, nel proprio blog , aveva evidenziato come la specifica OpenDocument contenesse diversi brevetti di Sun: brevetti di cui, secondo Jones, l’azienda californiana avrebbe potuto reclamare i diritti in qualsiasi momento. Sun aveva reagito immediatamente pubblicando un comunicato in cui dichiarava di rinunciare a qualsiasi diritto sulle implementazioni del formato OpenDocument .
“Si ricorda che tale formato è aperto nel vero senso della parola e disponibile a chiunque voglia implementarlo. Non c’è un’azienda che ne detiene i diritti esclusivi ed alla quale bisogna chiedere il permesso per realizzare estensioni, integrazioni ed implementazioni bensì un organismo internazionale di standardizzazione come l’OASIS che semplicemente standardizza”, ha commentato Davide Dozza, maintainer del Progetto Linguistico Italiano OpenOffice.org, in un recente comunicato. “Tutti indifferentemente (Microsoft inclusa) possono implementare software che legge e scrive documenti con questo formato, ma soprattutto possono estenderlo in base alle proprie esigenze”.