Roma – “Una scelta per il vero cambiamento”. Non si tratta di uno slogan elettorale, ma del messaggio scelto ieri da OpenOffice.org per sottolineare il carattere sovversivo del neonato OpenOffice 2.0, prima minaccia open source all’annoso dominio di MS Office.
Frutto di uno dei più ambiziosi e imponenti progetti open source di sempre, la nuova e lungamente attesa major release di OpenOffice porta in seno quello che è ormai divenuto il più fulgido simbolo del proclamato “cambiamento”, dell’alternativa ad Office: il giovane formato dei documenti OpenDocument . È infatti sul formato dei file, prima ancora che sulle funzionalità o sulla sicurezza, che nei prossimi anni si giocherà la guerra tra software per l’ufficio open e closed : una guerra di particolare importanza anche per le mire espansionistiche di Linux sul mercato desktop.
A fare quadrato intorno allo standard OASIS OpenDocument non è solo la comunità open source, ma anche alcune delle principali rivali di Microsoft sul mercato aziendale: tra queste IBM, Adobe, Corel e naturalmente Sun, sponsor del progetto OpenOffice e principale artefice della specifica OpenDocument. Ciò significa che, entro breve, il neo formato aperto sarà supportato dalla maggioranza delle suite per l’ufficio alternative ad Office : una lista che già include StarOffice, KOffice e AbiWord e che presto comprenderà GNOME Office, WordPerfect, Lotus SmartSuite e diversi altri prodotti.
Se è vero che la quota di mercato di tutte le suite rivali è marginale rispetto a quella di Office, Microsoft rischia di ritrovarsi a recitare il ruolo dell’ uno contro tutti : una posizione mai invidiabile, neppure per un gigante delle sue proporzioni. Considerando poi che OpenDocument gode già delle simpatie di diversi governi , inclusa l’Unione Europea, ed è stato abbracciato con entusiasmo dallo stato americano del Massachusetts, è ragionevole affermare che in questo segmento del mercato mai il big di Redmond aveva dovuto subire una paragonabile pressione .
“OpenOffice sta procedendo su di una strada che lo porterà ad essere la più popolare suite per l’ufficio che il mondo abbia mai visto”, si è spinto a proclamare Jonathan Schwartz, president e CEO di Sun. “OpenOffice offre agli utenti sicurezza, possibilità di scelta e l’opportunità di partecipare ad una delle più grandi imprese comunitarie che Internet abbia mai visto”.
OpenOffice 2.0, che si compone di Writer (elaboratore di testi), Calc (foglio elettronico), Impress (presentation manager), e Draw (programma per il disegno), rappresenta un salto in avanti significativo rispetto alla versione 1.0, e questo sia per quanto riguarda le funzionalità, sia per quanto riguarda usabilità, integrazione e interoperabilità.
Dal punto di vista dell’interfaccia , le modifiche riguardano la struttura dei menù, le barre degli strumenti, la terminologia e la disposizione delle finestre. Le toolbar sono ora “galleggianti”, ossia possono essere posizionate in qualsiasi parte dello schermo, al di sopra dell’interfaccia principale. La nuova interfaccia utente razionalizza poi le finestre organizzandole in “pane”, una sorta di schede simili a quelle utilizzate da molti browser per aprire più pagine all’interno di una stessa finestra. Gli autori sostengono che queste modifiche, insieme alla più profonda integrazione dell’interfaccia con i vari sistemi operativi, dovrebbero rendere OpenOffice 2.0 più facile e immediato per chi si avvicina la prima volta alla suite.
Il nuovo OpenOffice promette poi una compatibilità assai più stretta con i formati di Office , e aggiunge o migliora diversi altri filtri di importazione ed esportazione dei file.
Il team di sviluppo di OpenOffice 2.0 afferma di aver migliorato le prestazioni del programma in tre aree importanti per gli utenti: il tempo necessario per l’avvio del programma, quello per l’apertura e il salvataggio dei documenti, e la velocità di visualizzazione delle immagini grafiche, in particolare di quelle contenute nelle presentazioni. Per ottenere questi benefici il modulo Impress – ovvero, il PowerPoint della situazione – è stato completamente riscritto.
Un’altra grande novità di OpenOffice 2.0 è data dall’inclusione di un motore di database open source, HSQL, e di un front-end, chiamato Base: un’accoppiata che interpreta all’incirca lo stesso ruolo che Access ha in Office. Base può essere utilizzato per creare applicazioni cross-platform, report e query, e sarà in grado di importare i file da dBase, MS Access, MySQL ed altri database.
L’elenco dei cambiamenti apportati da OpenOffice 2.0 alla versione precedente è sostanzioso: si possono citare en passant il migliorato filtro per l’esportazione in formato PDF, l’esteso supporto allo standard XForms, l’incremento del numero di dati gestibili da Calc, il supporto alla firma digitale ecc. Alcune delle principali novità sono illustrate, in sintesi, qui .
OpenOffice 2.0 può essere scaricato gratuitamente da questa pagina in varie lingue, tra cui presto anche quella italiana, e per diverse piattaforme, incluse Windows, Linux, Solaris e Mac OS X.