Il MOIGE istruisce i bimbi sui videogiochi

Il MOIGE istruisce i bimbi sui videogiochi

Partita ieri la campagna itinerante che vedrà delegati del movimento dei genitori, sotto il patrocinio di Microsoft Xbox, spiegare a studenti e famiglie come comportarsi dinanzi ad un videogame
Partita ieri la campagna itinerante che vedrà delegati del movimento dei genitori, sotto il patrocinio di Microsoft Xbox, spiegare a studenti e famiglie come comportarsi dinanzi ad un videogame


Roma – Sono 2mila i bambini che dovrebbero essere coinvolti in otto diverse giornate, la prima si è tenuta ieri, organizzate dal Movimento italiano dei genitori MOIGE in collaborazione con Microsoft Xbox , otto appuntamenti tra Roma e Milano per spiegare ai più piccoli benefici e pericoli del mondo videoludico .

Con quella che viene definita “campagna itinerante”, il MOIGE, come si legge in una nota, intende in particolare sottolineare gli aspetti positivi del videogaming che, al contrario della passività televisiva, stimola l’interattività dei più giovani e può quindi rivestire un importante ruolo pedagogico. “Purtroppo però – spiega anche la nota – non tutti i videogiochi sono uguali e di questo si sono accorti già molti genitori; ce ne sono di violenti, altri che invitano costantemente ad infrangere delle regole e altri in cui i cattivi vengono premiati. Per non parlare di quelli con scene spaventose o inadatte ai minori . Ecco dunque che per i videogiochi si presentano problemi simili a quelli già sollevati dalla tv, e le stesse domande: come scegliere quelli più adatti? Qual è il tempo massimo di utilizzo dei videogiochi?”

Domande che diventano inquietanti agli occhi dei genitori più preoccupati vista la pervasività del videogaming nelle case. Il MOIGE, per rispondere a queste domande, mette in campo medici, psicologi e pedagogisti che, con il sostegno economico della divisione Xbox di Microsoft, intendono “sensibilizzare i minori, gli insegnanti e i genitori ad un uso qualitativamente e quantitativamente responsabile dei videogiochi”. Per farlo, anziché ricorrere alla “classica lezione in aula” il MOIGE propone ” un allegro teatrino di burattini e un colorato libricino a fumetti i cui protagonisti sono Joy e Mony”, un ambiente di musica, immagini e dialoghi studiati dalla psicologa Loredana Petrone dell’Università “La Sapienza” di Roma.

A far comprendere lo spirito della campagna ci pensa la pedagogista Rosa Bagnato, responsabile del progetto, secondo cui “è importante che i bambini capiscano che i videogiochi non possono mai sostituire gli amici reali e ancor più è importante che i genitori imparino a scegliere i giochi con oculatezza. Va sfatato il mito secondo cui tutti i videogiochi sono adatti ai bambini: non è assolutamente vero . Molti giochi, invece, sono destinati al mercato degli adulti e contengono situazioni, e scene, inadatte e diseducative per i minori che sono una fascia particolarmente influenzabile e impressionabile”. Secondo la pedagogista scegliere non è poi così difficile, visto che sulla scatola del gioco è riportata l’età di riferimento per la quale è stato prodotto. Con poche regole, come “provare il gioco insieme al bambino”, i timori dovrebbero scomparire.

In un mondo infantile sempre più catturato da schermi lampeggianti e pulsanti colorati, Bagnato propone ai genitori una politica di “uso moderato” di televisione e videogiochi: nel complesso, la loro fruizione non dovrebbe superare le due ore al giorno .

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Pubblicato il 25 ott 2005
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