Più vicina la Tv P2P italiana

Più vicina la Tv P2P italiana

Dopo la celebratissima telefonia VoIP, i sistemi di comunicazione tradizionali dovranno fare i conti con un nuovo fenomeno emergente: la televisione che sfrutta le tecnologie P2P. Non mancano le iniziative italiane
Dopo la celebratissima telefonia VoIP, i sistemi di comunicazione tradizionali dovranno fare i conti con un nuovo fenomeno emergente: la televisione che sfrutta le tecnologie P2P. Non mancano le iniziative italiane


Roma – Internet è il futuro della televisione. Il magnate Rupert Murdoch ora ci crede e sempre più aziende sono interessate a seguirlo: connettività a banda larga e contenuti audiovisivi, uniti, schiudono un nuovo orizzonte globale per la distribuzione capillare di immagini e suoni. Tutti vogliono riversare contenuti sui decantati new media e già il mondo sembra polarizzarsi in due visioni contrastanti ed antitetiche.

In Italia, la grande industria multimediale sta abbracciando un modello centralizzato per la diffusione di video. Aziende del calibro di Rizzoli, Telecom e Fastweb credono che sia un buon modello di business per il futuro, volto all’arricchimento delle informazioni (nel caso dei servizi giornalistici) e del palinsesto generalista, come ad esempio Rosso Alice .

Ma questo sistema di TV on demand ha un’alternativa: niente emittenti centrali. Una questione di streaming che potrebbe ridefinire completamente la fruizione televisiva tramite Internet. Una novità che arriva in primis dalla Cina, patria delle colossali aziende informative statali. Un caso esemplare: prima ancora di BBC , l’emittente pubblica britannica che sta sperimentando le potenzialità del P2P , ci sono le grandi iniziative online della televisione di stato cinese, che offre sia diffusione one-to-many sia many-to-many .

Tutto nasce nel 2004, quando in seno alla Repubblica Popolare Cinese prende vita un nuovo modo per trasmettere il palinsesto. In pratica, una soluzione analoga a BitTorrent per il TV-sharing , attraverso connessioni Internet ad alta velocità. “Si tratta di un concetto rivoluzionario nato in Cina”, sostiene lo staff di CoolstreamingIT , un’iniziativa italiana che riunisce gli osservatori di questa tecnologia in forte sviluppo: “In pratica il segnale televisivo viene digitalizzato e poi ridistribuito tramite P2P”.

Il pantagruelico emittente statale CCTV , che arriva nelle abitazioni soprattutto con centinaia di chilometri di cavi, viene così dirottato da numerosi computer connessi in Rete. Sono i singoli utenti che, animati da spirito cooperativo, permettono il passaggio di montagne di dati binari contenenti immagini in movimento. Alcune TV cinesi detengono diritti e contratti particolari per la telecronaca in diretta di eventi sportivi, comprese partite della Serie A e della NBA statunitense.

In questi casi, garantiscono gli esperti intervistati da Punto Informatico, si tratta di una pratica legale: i contratti in questione, stipulati dalle emittenti cinesi, permettono senza problemi la messa in onda telematica.

Uno dei responsabili di CoolstreamingIT dichiara a PI che “in Cina, grazie a reti ad altissima velocità e ad una particolare politica pubblica”, la TV ha sorpassato da tempo il semplice modello centralizzato emittente-destinatario verso una sempre maggiore fruizione online su infrastruttura P2P. Esiste una varietà piuttosto ampia di software IPTV , elencati nelle pagine del sito italiano: “Un’opportunità anche per le emittenti indipendenti”.

Chiunque può diventare un vero e proprio ripetitore digitale con Synacast , PPLive e tanti altri programmi. Interessantissime avanguardie per capire e vedere all’opera le potenzialità di Internet applicate alla cara vecchia scatola parlante .

In Italia, alcune piccole emittenti indipendenti si sono già impossessate di queste interessanti tecnologie P2P per mettere in piedi una rete comunicativa. Tra le iniziative emergenti in questo giovane panorama, spicca TV Young , autoproclamatasi “il primo canale televisivo italiano distribuito con tecnologia peer-to-peer”.

Tommaso Lombardi

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Pubblicato il
28 ott 2005
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