Roma – Modifiche in arrivo per il Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD), quell’insieme di norme e procedure che dovrebbero “rivitalizzare” la corsa all’informatizzazione della pubblica amministrazione, traducendosi in un coacervo di nuovi servizi e opzioni di accesso alla cosa pubblica per i cittadini. Il Dipartimento all’Innovazione ha infatti inaugurato quel lavoro che consentirà di mettere mano alle norme di cui al D.Lgs. 7 marzo 2005, n. 82 (in Gazz. Uff. n. 112 del 16 maggio 2005 – Supplemento Ordinario n. 93). Una scelta che segue le numerose perplessità sollevate sul testo attuale, destinato ad entrare in vigore il prossimo gennaio .
Lo strumento normativo di cui si servirà l’ufficio legislativo del Ministro Stanca è, come è noto, lo stesso art. 10 della legge 229 del 2003 con cui il Parlamento ha delegato il Governo ad adottare, tra l’altro, il CAD. In quella sede, e con l’apporto di una successiva proroga, si è stabilito che entro il 9 giugno 2006 debbano essere adottati i decreti correttivi al testo da parte del Governo.
Il Ministro ha avviato i lavori di revisione già lunedì 17 ottobre, chiamando a sé, presso gli uffici del Dicastero, una ventina di giuristi , tra accademici, magistrati ed avvocati, che a vario titolo si occupano di diritto dell’informatica in Italia, per raccogliere osservazioni e definire insieme alcune possibili modifiche del testo attuale.
Nel corso della giornata sono state affrontate alcune tra le problematiche di maggior rilievo. In particolare, si è discusso de:
– l’opportunità di far confluire nell’articolato del C.A.D. l’altro decreto delegato, peraltro già in vigore, e cioè il D.Lgs. 28 febbraio 2005, n. 42, istitutivo del Sistema pubblico di connettività e della rete internazionale della pubblica amministrazione;
– il diritto all’uso delle tecnologie di cui all’art. 3, il suo ambito di operatività, e la sua “azionabilità”, ipotizzando anche una competenza esclusiva per materia in capo al Giudice Amministrativo;
– il procedimento amministrativo telematico, con particolare riguardo, da un lato, alle norme sulla trasmissione informatica dei documenti nella pubblica amministrazione italiana, e dall’altro, all’opportunità di inserire nuovi articoli relativi alla gestione del fascicolo telematico di cui all’art. 41;
– il documento informatico – argomento clou dei lavori – con particolare attenzione alle modifiche da apportare alla definizione ed ai differenti gradi di efficacia probatoria.
Tra le proposte di modifica presentate si segnalano quelle degli avvocati Giurdanella, Guarnaccia e Scorza (disponibili qui in pdf), che hanno partecipato alla giornata di Studi. L’obiettivo comune è, evidentemente, rendere davvero il CAD quella rivoluzione che vuole essere. Si vedrà.