BitTorrent firma un patto con Hollywood

BitTorrent firma un patto con Hollywood

Le major del cinema ora possono contare sulla piena collaborazione di Bram Cohen per arginare l'uso illegale della tecnologia di condivisione del download. Molti i sorrisi (e i dindi), poche, invece, le speranze di fermare i file torrent
Le major del cinema ora possono contare sulla piena collaborazione di Bram Cohen per arginare l'uso illegale della tecnologia di condivisione del download. Molti i sorrisi (e i dindi), poche, invece, le speranze di fermare i file torrent


Los Angeles (USA) – Una stretta di mano che ha fatto rumore quella tra Bram Cohen, il giovane autore delle tecnologie di BitTorrent, e Dan Glickman, a capo dell’associazione degli studios hollywoodiani MPAA : tra le dita dei due, infatti, passa un accordo che le major sperano possa inviare un nuovo preciso segnale a chi oggi realizza e sviluppa tecnologie di condivisione dei file.

BitTorrent è una piattaforma divenuta in un anno un vero e proprio fenomeno in rete, un sistema di condivisione del download che riduce i tempi di scaricamento e che oggi si ritiene trasporti ben più della metà di tutti i file scaricati dalla rete: con il nuovo accordo, di cui non si conoscono i termini finanziari, cambierà volto .

Cohen e i suoi, quelli della BitTorrent Inc. (con cui sta già raccogliendo importanti finanziamenti per nuove avventure tecnologiche), metteranno ora mano al motore di ricerca di BitTorrent.com affinché non indicizzi più alcun file che possa essere “portatore” di contenuti pirata. Oggi basta fare una ricerca su quel motore, e su diversi analoghi strumenti presenti in rete, per trovare quasi di tutto: ad esempio, cercando War of the Worlds , titolo di un recente film di Steven Spielberg, escono decine di risultati che permettono di scaricare rapidamente copie non autorizzate di quel film in molteplici formati.

Ed è certo interessante che sia proprio il motore di ricerca al centro dell’accordo: lo stesso Cohen lo aveva presentato solo pochi mesi fa, con un annuncio che all’epoca qualcuno aveva descritto come una sfida nei confronti delle major con cui, invece, Cohen è venuto a patti. Ed è ancora più interessante visto che, in altri casi, siti che offrivano servizi simili sono stati semplicemente denunciati e fatti chiudere con l’accusa di “favoreggiamento” alla pirateria attraverso la pubblicazione di link utili al download di file illegali.

Sebbene i sistemi di search di BitTorrent.com saranno presto “ripuliti” dallo staff della società, è ovvio per tutti che questo non fermerà l’uso illegale della piattaforma di condivisione. Non solo gli strumenti per cercare file.torrent per scaricare contenuti di ogni genere sono molti e sono tutti facilmente accessibili online, ma lo stesso Cohen non potrà verificare ogni singola “new entry” del proprio search. In questo senso il programmatore ha messo le mani avanti spiegando che l’intesa con MPAA prevede che BitTorrent.com cancelli una voce dei propri indici soltanto dietro specifica indicazione della società che ritiene che certi file violino il proprio diritto d’autore. Oppure, per dirla con l’ ANSA , “la BitTorrent, che appartiene all’architetto software Bram Cohen, 30 anni, si è impegnata a non più segnalare sul proprio sito i collegamenti ipertesto che portano a siti con riproduzioni di pellicole ospitate illegalmente e scaricabili”.

Sebbene Cohen abbia sempre dichiarato di non aver creato BitTorrent per farne uno strumento in mano a chi intende condividere il download di file protetti fatti circolare senza autorizzazione, la scelta dell’ architetto software di trovare un’intesa con MPAA è vissuta con sentimenti ambigui dai milioni di utenti che oggi sfruttano quella tecnologia per scaricare e condividere file. Ma, dietro, c’è una precisa strategia industriale, come ha chiarito lo stesso Cohen: “BitTorrent Inc. scoraggia l’uso delle proprie tecnologie per distribuire film senza una licenza di autorizzazione. Quindi siamo felici di lavorare con l’industria del cinema per rimuovere i contenuti non autorizzati dal motore di ricerca di BitTorrent.com”.

Ed è in fondo questo il segnale che MPAA sembra ora indirizzare a chi sviluppa tecnologie di questo tipo: non mettetevi sulla via dell’illegalità, cercate un accordo con noi perché siamo interessati ai nuovi mezzi di distribuzione. “Vogliamo – ha infatti chiosato Glickam – distribuire online il più alto numero di film possibile”.

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Pubblicato il 24 nov 2005
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