Flat dial-up di Telecom da bloccare subito

Flat dial-up di Telecom da bloccare subito

Lo chiede Assoprovider al Tribunale di Milano con una procedura d'urgenza: l'offerta non è replicabile, danneggia gli operatori e, sul lungo termine, anche i consumatori
Lo chiede Assoprovider al Tribunale di Milano con una procedura d'urgenza: l'offerta non è replicabile, danneggia gli operatori e, sul lungo termine, anche i consumatori


Roma – Nuovi guai per la flat dial-up di Telecom Italia, quella Teleconomy Internet che da settimane è nel mirino di associazioni di operatori concorrenti e dell’Autorità garante del mercato. L’associazione dei provider Assoprovider ha infatti chiesto l’intervento d’urgenza del Tribunale di Milano affinché l’offerta venga bloccata subito .

La flat Telecom, che rivaleggia con certa telefonia via Internet, spicca tra tutte le offerte dell’azienda oggi sul mercato perché non è replicabile dai concorrenti ed è priva di una corrispondente offerta wholesale che consenta, appunto, ai competitor di Telecom Italia di offrire connettività alle medesime condizioni.

Questo il tema della richiesta urgente di Assoprovider, che il Tribunale ascolterà in prima udienza il prossimo 14 dicembre.

Nel ricorso per provvedimento d’urgenza ex art 700 predisposto dallo studio legale dall’Associazione si chiarisce come “l’offerta di accesso ad Internet in modalità dial-up denominata Teleconomy, rivolta alla clientela finale con una tariffazione mensile flat rispettivamente di ? 10 per le linee analogiche RTG e di ? 19,2 per le linee ISDN, non abbia alcuna offerta wholesale equivalente rivolta agli operatori concorrenti, e dall’analisi dei profili economici e concorrenziali, risulta pertanto impossibile competere con offerte alternative, ostacolando così la realizzazione di reti e servizi da parte degli Internet Service Provider, a discapito della concorrenza e dei consumatori”.

Il punto è tutto là, tanto per cambiare: Telecom la fa da mattatore, in questo caso bypassando anche l’orientamento dell’Autorità, varando una flat con un modello di business che un tempo rifiutava e che ora si rivela prezioso per contenere anche le ambizioni dei provider minori. Il tutto, ricorda Assoprovider, significa minore concorrenza e quindi “come diretta conseguenza, la revisione della politica tariffaria a discapito degli stessi consumatori”.

Assoprovider denuncia il fatto che Telecom non ha rispettato le indicazioni dell’Agcom “determinando un consistente danno economico all’insieme degli aderenti ad Assoprovider, come risulta dalla diminuzione del minutaggio complessivo dell’utenza free dial-up degli ISP associati e dall’oggettiva difficoltà di recupero della quota di mercato, che viene inevitabilmente perduta…”

L’associazione fa anche notare come tutto questo arrivi dopo anni in cui le piccole imprese della connettività sono state letteralmente prese di mira e ostracizzate dalle politiche industriali e denuncia come questa novità vada ad “influire notevolmente sulle già cattive condizioni di salute di una intera classe di PMI costrette a lottare quotidianamente per la sopravvivenza visti i continui abusi dell’Incumbent, la mancanza di controlli delle autorità, e l’assenza di scelte politiche coraggiose in loro difesa”.

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Pubblicato il
30 nov 2005
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