Bruxelles – Solo la democrazia può garantire una crescita equilibrata, e agire nell’interesse del regime di Pechino non può che rafforzare le censure e gli abusi a cui sono sottoposti i cittadini cinesi: questo, in breve, il senso di un post pubblicato sul suo blog da Margot Wallstroem , vicepresidente della Commissione europea e capo delle Relazioni istituzionali.
“Eliminare la povertà e l’esclusione sociale – scrive il funzionario europeo – è parte della mia agenda di politica internazionale. Così lo sono la libertà e la democrazia. E sono molto dispiaciuta di apprendere che Microsoft ha accettato di bloccare sul proprio network i post di cinesi che utilizzano parole come democrazia, libertà, diritti umani o manifestazione”.
Il riferimento è al caso nato dopoché il circuito MSN di Microsoft ha confermato di aver voluto sottostare alle regole imposte da Pechino per poter ottenere l’autorizzazione ad operare. Una scelta che aveva fatto propria anche Google e che rispecchia, secondo Wallstroem, un comportamento tutt’altro che opportuno.
“Microsoft quindi non è sola ma in “cattiva compagnia” – scrive il Commissario europeo – Google ha infatti accettato di escludere (dai propri risultati di ricerca, ndr.) le pubblicazioni che il regime cinese trova discutibili. E Yahoo è andata anche oltre: ha collaborato col governo cinese fornendo il nome di uno scrittore che in una email criticava le scelte del Partito. Un uomo che, sulla base di quelle informazioni, è stato condannato a dieci anni di carcere”. Anche qui Wallstroem fa riferimento ad un fatto di cronaca che ha fatto il giro del Mondo e che Yahoo ha giustificato come necessario per adempiere alle richieste delle autorità pechinesi.
Il Commissario europeo ci va giù pesante: “Parole come etica o responsabilità aziendale sembrano essere state cancellare dal loro codice di condotta, oppure hanno standard etici flessibili che dipendono da dove operano… Posso solo raccomandare a queste aziende di visitare il sito dello UN Global Compact , e sperare che un giorno queste imprese possano capire che sostenere la democrazia e la responsabilità d’impresa è un prerequisito per una crescita intelligente. Da questo momento, il tema è sulla mia agenda politica”.