Nintendo DS sniffa le reti Wi-Fi

Nintendo DS sniffa le reti Wi-Fi

A caccia di reti non protette con il giocattolino della grande N
A caccia di reti non protette con il giocattolino della grande N


Roma – La cattiva abitudine di utilizzare reti senza fili non protette si trasforma spesso in un coltello a doppio taglio; da un lato si è esposti ai rischi di una possibile infiltrazione e alla perdita dei propri dati personali (o almeno della propria privacy) e dall’altro si espone i patiti del wardriving a forti tentazioni a cui è difficile resistere.

Fino ad ora, tale passatempo è stato appannaggio di coloro che, dotati di un notebook con adattatore WiFi e un mezzo di locomozione (quasi sempre automobili), giravano per le città alla ricerca di reti senza fili non protette per poter approfittare della connessione a banda larga o semplicemente per fare un po’ di disastri. Ora, grazie ai nuovi dispositivi portatili di dimensioni sempre più contenute e provvisti di connessione senza fili, tutto risulta molto più semplice. È questo il caso della nuova console portatile Nintendo DS che, grazie all’abilitazione WiFi e ad un programma amatoriale, si è da poco tempo trasformato in un cacciatore di reti . Il programma che permette tutto ciò è il DS2Key, un simpatico programma capace di convertire i bottoni della console in equivalenti tasti di una tastiera. Se utilizzato in maniera inopportuna può rivelarsi, però, una pericolosa arma capace di mettere a repentaglio la privacy dei meno accorti.

DS2Key funziona, infatti, anche come uno sniffer : è capace di captare la presenza di una rete WiFi e visualizza sullo schermo le caratteristiche del nodo, tra cui SSID, WEP, indirizzi MAC e lo stato del segnale. È dotato inoltre della caratteristica di auto-refresh per potersi aggiornare nel caso si stia girando vorticosamente nel cuore di una città.

Neanche a dirlo, la legge italiana, e non solo quella, punisce l’accesso non autorizzato ad una rete privata. Nel Regno Unito e in America sono già scattate le prime manette per quello che è considerato sempre di più un crimine contro la privacy.

Dario Panzeri

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Pubblicato il
25 gen 2006
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