Francoforte – Trecento perquisizioni, trenta arresti e venti server FTP disattivati: questo è il bilancio della prima grande operazione europea contro la pirateria informatica nel 2006. Il giro di vite è partito da un’indagine della procura di Francoforte sul Meno, in Germania, dopo le numerose pressioni esercitate da GVU , la più importante associazione tedesca dedita alla lotta contro la pirateria.
Il blitz, nome in codice Box Stop , ha coinvolto quasi tutta l’area centroeuropea: Germania, Austria, Olanda, Polonia e Repubblica Ceca. Jochen Tielke, direttore di GVU, è soddisfatto: “La criminalità online non conosce limiti”, dichiara, “e gli ottimi risultati di questa operazione dimostrano l’importanza fondamentale di un’intesa internazionale contro la pirateria”.
Gli agenti hanno individuato e denunciato alcuni dei più importanti gruppi dediti alla distribuzione illegale di film, musica e videogiochi. La lista dei cosiddetti release-group eliminati, secondo GVU, è composta da sigle e nomi ben noti agli utenti europei del filesharing: RELOADED, KNIGHTS, TFCiSO, Cinemaniacs, GTR, MRM, TRCD, ECP, AOS, AHE, GWL e Sith.
Alcuni dei gruppi mantenevano una presenza fissa su Internet e, per come l’hanno messa gli inquirenti, “rivestivano il ruolo di veri e propri supermercati della pirateria multimediale”. Il gruppo austriaco Flip Mill viene preso ad esempio perché manteneva un server FTP privato capace di fornire quasi 4 Terabyte di materiale pirata . Va detto che la stragrande maggioranza dei coinvolti non lucrava sulla vendita del software craccato, il che forse contraddice l’allegoria del supermercato.
“I protagonisti della pirateria multimediale sono persone molto organizzate”, fa comunque sapere la portavoce della polizia tedesca Diane Gross, “e spesso riescono a procurarsi i prodotti direttamente dalle fonti, per poi ridistribuirli tramite sistemi P2P”.
“I criminali devono capire che non potranno sempre farla franca e che contiamo sul supporto di tutte le istituzioni giuridiche internazionali”, sostiene Andreas Manak, direttore del partner austriaco di GVU. “Il nostro slogan diventerà quello degli Stati Uniti”, aggiunge Manak: ” You can click but you can’t hide “, puoi cliccare ma non ti puoi nascondere.
Tommaso Lombardi