Tokyo (Giappone) – Il modo più efficace per mimetizzare un computer sulla scrivania di un ufficio? Trasformarlo in una penna. Anzi, in cinque penne. E’ quanto ha fatto NEC con il P-Ism , un concept PC con cui spera di solleticare l’interesse di quei professionisti e manager amanti dei gadget hi-tech.
Il P-Ism è composto da cinque elementi a forma di penna che comunicano fra loro via connessioni Bluetooth: una penna integra la CPU, due contengono i mini-proiettori necessari per proiettare l’immagine dello schermo e della tastiera virtuale, una funge da telefono cellulare e lettore calligrafico, e un’altra da fotocamera. La base di appoggio, che ospita le “penne” per la ricarica delle batterie, cela invece al proprio interno un mini hard disk.
NEC non ha svelato i dettagli tecnici del proprio pen-computer, ma le dimensioni della penna che contiene il processore lasciano intuire che la sua potenza di calcolo non sia di molto superiore a quella di un comune PDA: il colosso giapponese afferma infatti che il proprio gadget si presta soprattutto all’uso di Internet e alla proiezione di presentazioni per piccoli gruppi di lavoro.
“I dispositivi informatici diventano sempre più piccoli, ma non possiamo superare il limite di miniaturizzazione che ci impedirebbe di maneggiarli e usarli”, hanno affermato i progettisti di NEC Computers e NEC Design. “La penna vuole rappresentare il punto di incontro fra la tecnologia più avanzata e l’uomo, proponendo un sistema informatico minimalista che lascia presagire la realizzazione del sogno di ubiquità del computer”.
Va detto, per onor di cronaca, che NEC presentò un primo prototipo di P-Ism nel 2003: all’epoca l’azienda svelò che il costo di produzione di un simile computer si aggirava intorno ai 30mila dollari. Oggi NEC sembra molto vicina a presentare una versione commerciale del proprio pen-computer.