Apple in tribunale, iPod provoca sordità?

Apple in tribunale, iPod provoca sordità?

Le ricerche mediche che puntano il dito sui player multimediali e sugli auricolari ormai si sprecano e ora c'è chi le prende sul serio, terribilmente sul serio. Arriva la prima denuncia
Le ricerche mediche che puntano il dito sui player multimediali e sugli auricolari ormai si sprecano e ora c'è chi le prende sul serio, terribilmente sul serio. Arriva la prima denuncia


San Jose (USA) – Un redneck della Luisiana – di nome John Patterson – martedì scorso ha denunciato Apple per i danni che l’iPod sarebbe in grado di provocare all’apparato acustico. La richiesta di risarcimento , depositata presso la Corte Distrettuale di San Jose, non specifica i danni che sarebbero stati patiti dal denunciante, ma sottolinea come gli iPod “siano stati sviluppati senza tener conto di questo problema, e non dispongano di un’adeguata documentazione allegata sugli eventuali rischi di perdita dell’udito”.

Steve Barman, l’avvocato della parte lesa , ha dichiarato di non sapere con esattezza se il suo cliente abbia subito danni a causa dell’utilizzo del player multimediale. L’unica certezza è che, secondo i dati raccolti, l’iPod sarebbe in grado di diffondere un suono superiore ai 115 decibel ; un esposizione a questo volume per 28 secondi al giorno, sempre secondo la denuncia, sarebbe in grado di provocare danni all’udito.

Patterson vorrebbe trasformare la causa in una class action , quindi tentare di coinvolgere altri consumatori insoddisfatti. L’obiettivo è quello di ricevere un non precisato indennizzo e di obbligare Apple ad aggiornare il suo lettore con soluzioni hardware o software più sicure. “Ha comprato un prodotto che non è sicuro, così come viene venduto sul mercato. Ha pagato per un dispositivo che è difettoso, e la legge in questo senso è piuttosto chiara. Se qualcuno ti vende un oggetto difettoso ha l’obbligo di ripararlo”, ha dichiarato Barman.

Sebbene la “crociata” personale di Patterson possa lasciare interdetti, ormai da tempo alcuni ricercatori confermano lo stretto rapporto fra patologie che affliggono l’udito e l’uso di player portatili. “Ci sono molti prodotti sul mercato che potenzialmente sono in grado di danneggiare l’udito. Il rischio c’è, ma dipende soprattutto dal comportamento dei consumatori e da come gestiscono il volume”, ha confermato Deanna Meinke, docente di audiologia presso University of Northern Colorado . Dichiarazioni parzialmente confermate dagli ultimi studi della Harvard University , che però hanno individuato nel rapporto sinergico fra gli auricolari e i lettori il vero responsabile delle lesioni agli organi auditivi .

Apple, sotto un certo punto di vista, però, ha sempre cercato di fare della corretta informazione al riguardo. Nelle confezioni dei player è sempre presente un documento che allerta il consumatore. “(…) la perdita permanente di udito può avvenire se gli auricolari o le cuffie sono utilizzate ad alti volumi. Puoi abituarti nel tempo ad ascoltare ad alto volume, il che può sembrare normale ma nel tempo questo danneggia il tuo udito. Setta il tuo iPod ad un volume sicuro prima che ciò avvenga. Se dovessi riscontrare un tintinnio nelle orecchie, riduci il volume o interrompi l’uso del tuo iPod”, si legge nel documento.

In Francia nel 2002 si registrò un problema giuridico dello stesso tipo. Grazie all’intervento della magistratura, Apple venne obbligata a settare i prodotti commercializzati con un output massimo di 100 decibel. La norma, poi, venne estesa a tutta la distribuzione europea . Attualmente, infatti, solo i prodotti per il mercato statunitense raggiungono una potenza compresa fra i 115 e 130 decibel, paragonabili quindi al suono di una sirena.

Apple, in pratica, consiglia di mantenere i volumi ad un livello sicuro ma senza entrare nei dettagli. L’esito della querelle legale che la vede protagonista non è certo; l’unica verità, secondo Royal National Institute for the Deaf , è che l’ allarme sordità riguarda tutto l’occidente ed è un problema che cresce.

Dario d’Elia

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Pubblicato il 3 feb 2006
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