Google? Suona come gulag

Google? Suona come gulag

Così la protesta messa in piedi dalla leggendaria combriccola di hacker americani Cult of the Dead Cow. Un nuovo logo per Google, Goolag, per protestare contro la censura online in Cina
Così la protesta messa in piedi dalla leggendaria combriccola di hacker americani Cult of the Dead Cow. Un nuovo logo per Google, Goolag, per protestare contro la censura online in Cina

Roma – Le menti geniali ed irriverenti del Cult of the Dead Cow , crew hacker avvolta nella leggenda, hanno lanciato una insolita protesta contro Google : un nuovo logo per il motore di ricerca, Goolag , che richiama ovviamente il nome dei campi di lavoro forzato messi in piedi dalla russia comunista.

“Il direttivo del Culto vi comanda di stampare e diffondere ovunque questa immagine e di mostrarla con orgoglio”, si legge nel sito ufficiale dell’associazione, a metà tra goliardia e serietà. Il nuovo logotipo di Google proposto dal CDC è sottotitolato da un messaggio molto provocatorio: Goolag: per esportare la censura, una ricerca dopo l’altra . I gulag sovietici, infatti, ricordano molto da vicino i terribili laogai cinesi: veri e propri “campi di concentramento” dove migliaia di dissidenti vengono fatti lavorare in condizioni di schiavitù .

Il dissenso dei membri del CDC, sedicenti hacker d’elite dal 1984 ed attivissimi nella battaglia contro la censura online, è motivato dalla decisione dell’azienda di Mountain View di scendere a compromessi col regime cinese : il motore di ricerca, almeno per gli utenti cinesi, è ampiamente censurato .

Il logo della campagna Gulag “La nostra è una campagna globale di protesta contro il gigantesco motore di ricerca”, sostiene un membro del gruppo, “vogliamo che la gente stampi magliette, volantini e manifesti: il virus deve circolare, tutti devono sapere che Google scende a compromessi con una nazione comunista che non ha rispetto per i diritti umani”.

Le dimostrazioni di dissenso verso l’espansione ad oriente di Google non si fermano alle attività del CDC. L’ Associazione Studentesca per il Tibet Libero ha indetto una celebrazione molto speciale per festeggiare il giorno degli innamorati, San Valentino: si chiama NoLuv4Google , niente amore per Google .

“Abbiamo indetto un boicottaggio durante il giorno di San Valentino”, dicono gli studenti. Malgrado l’accanimento contro il gigante californiano, anche Microsoft e Yahoo! “continuano a calpestare i diritti umani”, specificano i promotori del boicottaggio, “e la nostra protesta coinvolge ovviamente anche loro”.

Tommaso Lombardi

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il 14 feb 2006
Link copiato negli appunti