Palm OS si fonde con Linux

Palm OS si fonde con Linux

La giapponese Access integra alcune celebri tecnologie open source, tra le quali il kernel di Linux, con il sistema operativo ereditato lo scorso anno da PalmSource. Sfida a MS e Symbian
La giapponese Access integra alcune celebri tecnologie open source, tra le quali il kernel di Linux, con il sistema operativo ereditato lo scorso anno da PalmSource. Sfida a MS e Symbian


Barcellona – Durante il congresso 3GSM di Barcellona, Access ha annunciato il primo frutto della recente acquisizione di PalmSource : l’ Access Linux Platform (ALP). Si tratta di una nuova piattaforma mobile dedicata a smartphone, PDA e altri dispositivi elettronici di consumo che fonde Linux con alcune delle tecnologie di Palm OS .

Il nuovo sistema operativo embedded Linux-based verrà reso disponibile ai produttori di dispositivi mobili entro la fine dell’anno, mentre i primi device che lo utilizzeranno dovrebbero arrivare sul mercato nel corso del 2007. Il software poggerà sostanzialmente su tre tecnologie open source : il kernel 2.6 di Linux, il motore di database SQLite e il framework di media streaming GStreamer .

Tra i componenti più importanti di ALP ci sarà anche la nuova versione 3.4 del browser web commerciale di Access, NetFront , che per l’occasione si trasformerà in una vera e propria piattaforma capace di far girare applicazioni web-based e di combinare contenuti on-line e off-line tagliati su misura per i dispositivi mobili e le set-top box. NetFront 3.4 supporterà tutti i più recenti standard del Web, tra cui AJAX, SMIL 2.1 e SVG Tiny 1.2 ; inoltre potrà supportare via plug-in o estensioni formati e funzionalità extra: PDF, Flash, WMV, RSS, instant messaging ecc.

ALP includerà anche un certo numero di tecnologie di PalmSource , tra le quali il middleware dedicato alla messaggistica e alla telefonia, il software di personal information management e le varie applicazioni per la sincronizzazione dei dispositivi mobili con i computer desktop. Da Palm OS il nuovo sistema operativo erediterà anche alcuni degli elementi chiave dell’interfaccia grafica , che per l’occasione subirà tuttavia un profondo restyling: in particolare, verrà semplificata la gestione di più applicazioni aperte contemporaneamente.

Grazie ad uno strato di emulazione software , PalmSource ha garantito che le applicazioni scritte per Palm OS 68K gireranno, senza modifiche, anche sulla nuova piattaforma Linux-based. In aggiunta, gli sviluppatori potranno facilmente adattare ad ALP i programmi progettati per le altre piattaforme Linux embedded.

ALP includerà anche una macchina virtuale Java , fornendo così piena compatibilità con la stragrande maggioranza delle applicazioni J2ME in circolazione, e le librerie GTK+ , già utilizzate per costruire l’interfaccia grafica di molte applicazioni embedded commerciali.

Tra i primi produttori di telefoni cellulari ad abbracciare ALP vi sarà Samsung , che ha già in sviluppo alcuni nuovi modelli di smartphone Linux-based.

Maggiori dettagli tecnici su ALP, incluso uno schema della sua architettura, sono stati pubblicati qui da Linuxdevices.com .

L’interesse di Access e della sussidiaria PalmSource verso Linux ha portato queste ultime a lavorare a stretto contatto con l’industria del settore, partecipando a iniziative come LiPS (Linux Phone Standard) e la Mobile Linux Initiative di OSDL.

Lo scorso anno PalmSource aveva già presentato una piattaforma mobile basata su Linux, chiamata mFone for Smart Phones , derivata da un sistema operativo acquisito nel 2004 dalla società cinese China MobileSoft.

PalmSource aveva già preannunciato il matrimonio tra Linux e Palm OS alla fine del 2004, quando l’azienda si convinse che l’open source poteva fornire gli strumenti adatti per competere in modo più efficace con Microsoft e Symbian . In particolare, la mamma di Palm OS ritiene che le tecnologie open source forniscano agli sviluppatori una maggiore flessibilità e contribuiscano a ridurre i costi legati allo sviluppo delle applicazioni.

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Pubblicato il 16 feb 2006
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