Microsoft: troppi pirati in Sicilia e Campania

Microsoft: troppi pirati in Sicilia e Campania

Si conclude la prima parte delle indagini svolte dall'azienda sui rivenditori italiani. In alcune regioni i negozianti che spacciano software pirata sono davvero tanti. E presto potrebbero essere denunciati
Si conclude la prima parte delle indagini svolte dall'azienda sui rivenditori italiani. In alcune regioni i negozianti che spacciano software pirata sono davvero tanti. E presto potrebbero essere denunciati


Roma – Si è conclusa la prima fase della nuova campagna di Microsoft contro la pirateria in Italia e, in particolare, contro quella specifica forma di pirateria che consiste nella cessione di software illegalmente installato da parte dei negozianti. Un’indagine condotta su 2079 rivenditori italiani e che nei prossimi mesi conoscerà una nuova fase di sviluppo.

Le cifre di cui parla Microsoft sono piuttosto chiare: il tasso medio dei comportamenti illegali nel nostro paese, per quanto riguarda i negozi, è del 23,57 per cento . Un dato che l’azienda ha potuto trarre verificando con i propri agenti sotto copertura le pratiche concrete di vendita degli esercenti.

Ma i risultati cambiano vistosamente da regione a regione. Da ottobre scorso ad oggi, Microsoft ha effettuato questo genere di indagine in diverse regioni (Emilia Romagna, Piemonte, Puglia, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Liguria, Campania, Calabria, Sicilia, Veneto, Toscana e Lazio) scoprendo che in regioni come il Friuli e la Liguria, il software illegale non supera, rispettivamente il 4 e 5 per cento.

Diversi invece i dati riscontrati in Sicilia e in Campania . Nella prima infatti il tasso di pirateria tra i rivenditori si attesta secondo l’azienda a quota 47 per cento, nella seconda a quota 46 per cento.

Per Microsoft comunicare queste cifre è importante: nelle prossime settimane partirà infatti la seconda fase di questa campagna che questa volta non si limiterà alla rilevazione delle situazioni di illegalità ma, come sottolinea l’azienda in una nota, “Microsoft si riserverà di agire nella massima estensione consentita dalla legge”. Dichiarare dunque le cifre e l’esistenza di una campagna potrebbe indurre una serie di rivenditori a cambiare da subito le proprie “strategie” di vendita, magari tornando nella legalità per non rischiare denunce .

“Tutti i partner e rivenditori che con noi lavorano in modo legale – ha dichiarato Pierpaolo Taliento, Direttore Business & Marketing di Microsoft Italia – hanno accolto molto favorevolmente l’iniziativa di controllo e informazione, dal momento che sono consapevoli dei danni causati ogni anno dalla pirateria informatica all’intero settore IT, al tessuto economico del nostro Paese e al loro stesso operato. Nell’ambito di questa campagna, quindi, molti partner hanno ricevuto la visita dei nostri incaricati su tutto il territorio nazionale”.

Per il momento questa prima fase, dopo l’accertamento della situazione, si è conclusa con una iniziativa di informazione “per aiutare i rivenditori – dice l’azienda – a sviluppare il proprio business in modo legale”. Venditore avvisato…

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Pubblicato il
17 mar 2006
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