Banda larga, esce la roadmap europea

Banda larga, esce la roadmap europea

Il digital divide europeo deve essere abbattuto nei prossimi anni e per questo motivo la UE traccia le linee guida e propone soluzioni agli stati membri
Il digital divide europeo deve essere abbattuto nei prossimi anni e per questo motivo la UE traccia le linee guida e propone soluzioni agli stati membri


Bruxelles – La banda larga, con vantaggi e qualità, uno sguardo sulla situazione e le prospettive per il futuro a livello europeo sono i contenuti di un documento intitolato Broadband for all , una vera e propria “policy” pubblicata dall’ Unione Europea con le soluzioni adottabili per promuovere il broadband in tutto il vecchio continente.

La Commissione europea, nell’ambito del programma i2010 intende favorire nei prossimi anni l’incremento dei servizi di banda larga, che deve essere vista non solamente come una possibilità di connettività veloce, ma soprattutto come uno strumento che fornisce vantaggi significativi sul piano delle attività produttive, degli affari e dell’occupazione.

Un risultato non facile da raggiungere, ma nemmeno inverosimile, sebbene ci si trovi ancora ad un livello di copertura al di sotto della domanda: nella cosiddetta “Europa dei 15”, il broadband è accessibile solamente al 62% della popolazione residente in aree rurali, quando lo è per il 90% dei nuclei urbani. Un divario che in Italia è ancora più significativo: il tasso di penetrazione della banda larga nelle aree a bassa densità è attorno al 10%, sotto la media europea.

“L’accessibilità al broadband è indispensabile per favorire lo sviluppo dell’e-commerce, la crescita e l’occupazione in tutti i settori dell’economia. La concorrenza e l’apertura dei mercati sono senza dubbio i migliori propulsori della banda larga nella UE”, ha dichiarato il commissario responsabile per la Società dell’informazione e i media, Viviane Reding. “Le connessioni a banda larga, tuttavia, non devono limitarsi alle grandi città. Se la UE ed i suoi 25 Stati membri utilizzano intelligentemente tutti gli strumenti d’azione, il target di rendere la banda larga disponibile a tutti i cittadini europei non è certamente irraggiungibile, di qui al 2010, ma è ora di agire!”

Le linee guida UE per una maggiore capillarità del broadband auspicano regimi di libero mercato che rendano possibile concorrenza e competitività di tutti gli operatori coinvolti, fattori che in Italia non possono ancora essere riscontrati. L’esortazione della UE è chiara: investire nella banda larga favorisce l’economia e le risorse che la possono a loro volta finanziare. Per questo motivo saranno resi disponibili anche appositi fondi strutturali, con cui l’Unione Europea parteciperà al finanziamento di progetti varati dai singoli Stati membri.

Dario Bonacina

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
27 mar 2006
Link copiato negli appunti