DRM, Copenhagen al fianco di Parigi

DRM, Copenhagen al fianco di Parigi

Anche la Danimarca vuole DRM interoperabili per i contenuti multimediali digitali venduti online. Il ministro della cultura Brian Mikkelsen: legislazione ad hoc entro il 2007. iTunes nel mirino
Anche la Danimarca vuole DRM interoperabili per i contenuti multimediali digitali venduti online. Il ministro della cultura Brian Mikkelsen: legislazione ad hoc entro il 2007. iTunes nel mirino


Copenhagen – Il governo danese è completamente favorevole all’introduzione di nuove norme che forzino l’ interoperabilità dei sistemi DRM per la protezione dei contenuti multimediali in formato digitale. Brian Mikkelsen, il ministro danese della cultura, ha affermato che il governo è pronto a spingere una legge su questa delicatissima questione entro il 2007.

Mikkelsen auspica un mercato multimediale dove i consumatori siano liberi di acquistare musica da qualsiasi servizio, come ad esempio iTunes , ed essere in grado di riprodurla su qualsiasi tipo di periferica. Uno scenario non gradito dai vertici di Apple , che hanno costruito il successo commerciale di iTunes sulla possibilità di ascoltarne i prodotti soltanto con la tecnologia dei lettori iPod, esclusiva dall’azienda di Steve Jobs.

La linea danese ha trovato immediatamente il supporto di due grandi gruppi industriali della piccola democrazia baltica: il colosso dei trasporti Maersk ed il primo operatore telefonico nazionale, TDC . Il CEO di TDC, Gert Rieder, ha dichiarato sul sito Politiken.dk che “non possiamo fare a meno di desiderare una situazione simile a quella francese”, in quanto “i consumatori hanno bisogno del maggior numero possibile di libertà ed opportunità quando si trovano ad acquistare musica”.

L’ effetto domino innescato dalla riforma francese sul diritto d’autore , che impone la compatibilità totale tra sistemi DRM, è destinato ad avere importanti ripercussioni sul mercato europeo dei contenuti multimediali.

La decisione francese mette innanzitutto a repentaglio il dominio di Apple sul mercato della musica digitale. Secondo numerosi analisti ed esperti d’economia, l’azienda californiana si trova adesso di fronte ad un bivio: condividere la propria tecnologia con la concorrenza oppure ritirarsi dal mercato . Ma molti mettono in dubbio la bontà delle decisioni francesi, soprattutto perché non sembrano affrontare la questione a monte, vale a dire l’oligopolio dei grandi gruppi della musica industriale internazionale.

Una situazione quantomeno complicata per Apple, che l’azienda ha stigmatizzato , incassando poi in questi giorni l’appoggio dell’amministrazione americana. Carlos Gutierrez, segretario per il Dipartimento del Commercio di Washington DC, si è detto “indignato ed arrabbiato” per la condotta della Francia, “capace di mettere a repentaglio i diritti della proprietà intellettuale”.

Gutierrez ha così aggiunto il peso dell’amministrazione Bush alle critiche mosse da Apple nei confronti della Francia. La Mela ha apostrofato la riforma francese come “un incentivo statale alla pirateria multimediale”, in quanto depenalizza la circonvenzione delle misure DRM .

Tommaso Lombardi

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Pubblicato il
29 mar 2006
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