Oslo – Le grandi corporazioni del software? Un passato costoso e vincolante. E’ l’opinione del governo norvegese, intenzionato a rinnovare completamente i sistemi informatici utilizzati nella pubblica amministrazione in nome dell’open-source . Il software a codice aperto, secondo i portavoce del governo, “è il futuro per il nostro paese”.
Nel tentativo di sganciarsi dai big come Microsoft , la Norvegia organizzerà un comitato governativo per supervisionare la migrazione .
Il comitato sarà composto da programmatori, ingegneri ed esperti impegnati nella ricerca di soluzioni ad alta interoperabilità per implementare un piano nazionale di potenziamento delle infrastrutture di e-government . “Non abbiamo più bisogno di utilizzare software assemblato unicamente dalle grandi aziende multinazionali per rendere accessibile le informazioni digitalizzate della pubblica amministrazione”, si legge in un comunicato ufficiale.
Il piano è ancora nebuloso e per il momento è stato svelato che si articolerà in tre punti fondamentali: conversione dei documenti testuali in formato Open Document; aumento dell’accessibilità dei siti web istituzionali grazie alla garanzia di compatibilità con i browser open-source; sviluppo di alternative aperte per la gestione degli archivi e dei sistemi informatici della PA.
Grazie a questa iniziativa, la Norvegia si affianca al gruppo di paesi che hanno abbracciato l’open source come soluzione a basso costo per l’informatizzazione delle strutture e dei servizi pubblici: Cina, Giappone, Corea del Sud, Francia, Germania e Brasile.