Scrutinio elettronico, non solo critiche

Scrutinio elettronico, non solo critiche

Alla lettera pubblicata ieri da Punto Informatico sono giunte molte risposte. Ne pubblichiamo due, entrambe di persone che hanno partecipato allo scrutinio nei seggi informatizzati
Alla lettera pubblicata ieri da Punto Informatico sono giunte molte risposte. Ne pubblichiamo due, entrambe di persone che hanno partecipato allo scrutinio nei seggi informatizzati


Roma – Gentile Punto Informatico, in risposta alla lettera di uno scrutatore che avete pubblicato, vorrei dire due parole. Io sono un responsabile di plesso che coordinava due operatori adibiti allo scritinio informatizzato nelle giornate di sabato e lunedì.

Vorrei dissentire su quanto dice quella lettera visto che, nel mio plesso come in tanti altri, si è operato nel massimo rispetto dei seggi tradizionali. Non solo i miei operatori hanno svolto il loro lavoro, non solo i dati ottenuti erano conformi con quelli segnati nei registri dopo lo scrutinio standard, scheda per scheda come chiede la legge italiana, ma, con 2 sezioni di circa 1000 votanti, alle 9 si era già terminato.

Per di più i vari segretari controllavano, in tempo reale, che i voti corrispondessero sia sul monitor come sui verbali. Più di una volta è stato richiesto, visto che è possibile, una tabella con i voti parziali per un unlteriore controllo durante lo scrutinio.

Vorrei anche precisare che in caso di malfunzionamento che preclude l’inserimento dei dati di volta in volta, è possibile inserire i voti alla fine, ricopiandoli dai verbali. Nel caso non funzioni il notebook, si possono inserire dagli altri pc fornitici dalla società.

Non vorrei, quindi, che si facesse di tutta l’erba un fascio. I presidenti delle sezioni sono stati molto soddisfatti del servizio che abbiamo servito.

Certo, il sistema non è esente da errori. E’ capitato che anche a me la chiavetta usb per il salvataggio dei dati non funzionasse, o che, ad esempio, non ci sia stato un vero coordinamento con i locali fisici veri e propri e con l’organizzatore. Infatti io non avevo una stanza mia, con collegamento telefonico tradizionale in caso di mancato funzionamento del modem gprs per l’invio dei dati. Ho dovuto fare “ufficio” in una delle sezioni che mi ha “ospitato” più che volentieri.

Ci sono molte cose che si possono affinare ma non è tutto sprecato e, soprattutto, non siamo stati tutti così aggressivi o bugiardi come ci ha dipinto lo scrutatore dell’email in questione.
Il metodo tradizionale non deve essere abbandonato, ma perchè non usare qualche comodità in più se si puo’?

Cordiali saluti,
Alessio G.


Roma – Gentile Redazione, Vi scrivo per un commento e per alcune osservazioni sulla lettera sullo scrutinio elettronico. Ero Presidente di Seggio nell’unica sezione del mio piccolo comune, funzione che svolgo ormai da diversi anni, per cui ho avuto modo di osservare da vicino sia la “dotazione hardware” usata, sia le procedure per la raccolta e l’invio dei dati.

Il sistema usato per la rilevazione era composto da un PC portatile Olidata con processore Turion64, una stampante inkjet Lexmark, un monitor LCD 17′ sempre Olidata che è stato messo in modo da essere ben visibile ai componenti il Seggio e sul quale veniva visualizzata la stessa schermata sulla quale lavorava l’operatore, due chiavi USB da 64 MB, una presa multipla e una risma di carta. Essendo la mia una sezione unica, l’operatore di seggio era anche operatore di plesso, per cui aveva a disposizione un secondo PC identico al precedente, con un modem GSM/GPRS/EDGE con SIM TIM, per l’invio dei dati tramite la rete cellulare GSM.

Sul PC gira una distribuzione LiveDVD di Knoppix 4.0, che avvia automaticamente il sistema di rilevazione dello spoglio. Dopo l’avvio del S.O., viene richiesta l’autenticazione dell’operatore tramite username e password (di otto caratteri alfanumerici), e l’inserimento della pennina USB, per l’inizializzazione. Abbiamo provato più volte, insieme all’operatrice, a riavviare il sistema dopo alcune prove, e ogni volta non vi era traccia dei test fatti in precedenza. Non era possibile accedere al contenuto della penna USB o a eventuali periferiche di archiviazione, non ho fatto in tempo a vedere se il PC avesse l’hard disk.

Una volta pronti per la rilevazione, il sistema funziona in questa maniera: l’operatore informatico, dopo aver indicato il numero dei votanti maschi e femmine e l’ora di inizio dello scrutinio, ha davanti a sé i simboli dei vari partiti in ordine alfabetico, su una barra in alto viene tenuto il conto delle schede scrutinate rispetto al totale delle schede votate, insieme alla possibilità di selezionare fra voto valido, nullo, contestato o scheda bianca, e l’opzione per annullare l’ultimo inserimento. Quando il Presidente annuncia il voto, l’operatore seleziona il nome corrispondente al partito votato, compare una schermata con bene in grande nome e simbolo del partito, il numero di voti ottenuti da quel partito fino a quel momento e la richiesta “annulla” o “conferma”. Quando il Presidente verifica la correttezza della selezione e la corrispondenza del parziale con quello che risulta dalle tabelle di scrutinio cartacee, l’operatore informatico riceve dal Presidente la conferma e assegna definitivamente il voto.

Al termine, l’operatore seleziona l’opzione di fine scrutinio, per cui il sistema propone una schermata riepilogativa dei dati, ben visibile ai membri del seggio, stampa un prospetto che il Presidente sottoscrive e invia poi alla Prefettura, indicando la corrispondenza o meno dei dati indicati con quelli delle tabelle di scrutinio tradizionali. La stampa riporta anche l’ora e un codice identificativo del file da cui proviene. In caso di discrepanza, l’operatore deve solo inserire i dati corretti dati dal presidente e stampare un secondo prospetto, che viene allegato al precedente, senza possibilità di correzione dei dati.

Terminato lo scrutinio, la penna USB viene inserita nel secondo PC per l’invio dei dati tramite rete GSM.

Alcune considerazioni, partendo dall’assunto che i due sistemi, nel mio seggio e in quello del lettore, fossero uguali.
Il mio era un seggio con pochi votanti, per cui mi è stato possibile seguire il lavoro dell’operatore informatico, ma anche con molte schede da scrutinare, quanto fatto nel seggio di cui parla il lettore mi sembra sbagliato: le due operazioni, annotazione sulle tabelle di scrutinio e su sistema informatico, andavano fatte in parallelo, in modo che il presidente potesse avere sempre la situazione sotto controllo, l’inserimento dei risultati tutti insieme alla fine è decisamente proibito dalle norme, e si corre il rischio, come avvenuto, di commettere errori. Infatti non era possibile cliccare in successione sui simboli ma bisognava dare conferma di volta in volta.

Non era richiesta nessuna competenza informatica da parte di nessun membro del seggio elettorale, se non il controllo di quale simbolo cliccasse l’operatore durante lo scrutinio di ciascun voto, che avveniva agevolmente tramite il secondo monitor. Le operazioni di preparazione del sistema per lo scrutinio erano di esclusiva pertinenza e responsabilità dell’operatore informatico.

L’operatore non mi è sembrato avere accesso a nessun dispositivo di archiviazione di massa: il sistema operativo gira da DVD, non è possibile accedere al contenuto della penna USB dal PC in dotazione, l’unica manomissione poteva essere la sostituzione della penna con un’altra, al di fuori del seggio.

Il viavai dell’operatore di plesso citato dal lettore poteva essere regolato dal Presidente di Seggio, che ha facoltà di impedire qualsiasi interferenza durante le operazioni scrutinio, che per legge non possono essere interrotte. Aveva anche la possibilità di tralasciare lo scrutinio elettronico in caso di problemi, e soprattutto l’operatore informatico non aveva assolutamente il diritto di sospendere lo scrutinio tradizionale scavalcando il Presidente di seggio, che, ricordo, è Pubblico Ufficiale ed ha poteri di polizia dell’adunanza (art. 44 comma 1 del testo unico 30 marzo 1957, n. 361).

La legge 27 gennaio 2006 n. 22 cita all’art. 2 comma 3: “In caso di assenza o impedimento dell’operatore informatico, ovvero di difficoltà tecniche o operative nell’effettuazione della rilevazione, il presidente dell’ufficio elettorale di sezione procede nelle operazioni di scrutinio secondo le disposizioni vigenti.”
Il presidente poteva inoltre far lavorare l’operatore nella maniera più opportuna per la trasparenza delle operazioni e prendere ogni decisione che ritenesse opportuna per non ostacolare lo scrutinio tradizionale.

La mia impressione è stata quella di un sistema ancora acerbo, che se bene utilizzato piò essere di ausilio allo scrutinio tradizionale (il presidente ha sempre sott’occhio il numero delle schede scrutinate e i parziali delle singole liste e li può confrontare con i riscontri sulle tabelle cartacee), buona l’idea di usare una soluzione open source per il S.O., anche se ho il sospetto che la scelta sia stata fatta per non “sporcare” i PC e poterli reimballare come nuovi. Non posso dare giudizi sulla protezione dei dati e sulla trasmissione, sotto questo aspetto tutto è possibile, e anche se il presidente vigilasse fino alla trasmissione dei dati, credo che un riscontro cartaceo degli stessi vada sempre mantenuto.

L’operatrice informatica mi è sembrata abbastanza ben formata, seppur dopo un corso intensivo di 8 ore, ed era tenuta sempre sotto controllo da parte del call-center; l’unica cosa che mi ha insospettito è che fosse stata istruita a richiedere una seconda stampa dei dati da conservare in caso di “problemi di trasmissione per reinserire i dati”, cosa che non era prevista dalla normativa e che ho impedito.

Non entro nel merito dei problemi per l’accreditamento dell’operatore, e bene ha fatto il lettore a far verbalizzare le sue osservazioni. Un unico appunto: l’onorario per Presidente e scrutatori, che hanno responsabilità penali, è ben inferiore a quanto percepito dagli operatori informatici…

Cordiali saluti,
Giovanni L.

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Pubblicato il
12 apr 2006
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