Ottanta centesimi per una carta di credito

Ottanta centesimi per una carta di credito

Questo il prezzo medio di una Visa o di una MasterCard rivenduta su IRC. Secondo un'inchiesta del Times il fenomeno è sempre più vasto ed ha origine nei paesi dell'Europa orientale
Questo il prezzo medio di una Visa o di una MasterCard rivenduta su IRC. Secondo un'inchiesta del Times il fenomeno è sempre più vasto ed ha origine nei paesi dell'Europa orientale


Londra – Quattrocento possessori di carta che ogni giorno vengono derubati, migliaia di informazioni personali sparse ai quattro venti e danni economici facilmente quantificabili nell’ordine dei milioni di euro: benvenuti nel mercato nero delle carte di credito , un’idra dalle mille teste che si muove tra i canali IRC ed alcuni forum privati sul web.

Nel corso di un’inchiesta condotta dall’autorevole quotidiano britannico The Times , da tempo sulle tracce del traffico telematico di dati personali ed informazioni finanziarie, è emerso che il fenomeno interessa diverse migliaia d’individui in tutta Europa ed è interamente gestito da organizzazioni criminali con sede nelle ex-repubbliche sovietiche.

I ladri di carta riescono a sottrarre i preziosissimi numeri attraverso azioni di sabotaggio che colpiscono database bancari e negozi online. Uno dei metodi più utilizzati sembra essere quello della cosiddetta SQL injection , una tecnica in realtà piuttosto banale che molti cracker , anche quelli dediti al phishing , riescono a sfruttare grazie ad errori di sviluppo di siti dedicati a transazioni e servizi di pagamento online.

Un numero di carta valido, utilizzabile su Internet per acquistare servizi e prodotti, viene poi rivenduto ad un costo medio di 80 eurocent . Con appena dieci euro si possono acquistare PIN e codici di sicurezza in piena regola. Stando agli esperti di Card Cops , un servizio dedicato al monitoraggio dei numeri di carta di credito utilizzati su Internet, “la compravendita di carte coinvolge un giro di persone sempre più grande e diventa ogni giorno più complessa”.

Il numero di forum privati e di canali IRC sui quali si svolgono le attività illecite è infatti “assai difficile da monitorare”, dice Dan Clements, CEO di Card Cops: “Riusciamo a tenere sotto controllo centinaia di chat e forum, ma è soltanto la punta dell’iceberg”.

Tommaso Lombardi

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Pubblicato il
18 apr 2006
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