Napoli – Buone notizie per chi vorrebbe risparmiare sul canone dell’ADSL condividendola con alcuni amici via Wi-Fi: il Garante delle Telecomunicazioni, contattato da Punto Informatico, ha spiegato di non avere nulla in contrario all’ offerta di No Cable , che aveva attirato l’interesse e la perplessità di alcuni utenti nei commenti a un articolo pubblicato nei mesi scorsi.
No Cable , provider napoletano, rimborsa il canone di un’ADSL flat rate agli utenti che sottoscrivono l’offerta e accettano quindi di diventare hot spot Wi-Fi. La condizione è trovare almeno altre tre persone disposte a accedere a Internet tramite quella connessione e a pagare 18 euro al mese di canone a No Cable (di cui 1,8 euro vanno al titolare dell’ADSL).
Secondo quanto dichiarato da un portavoce della sezione regolamentare del Garante, “quest’offerta di No Cable non viola alcuna norma, poiché l’utente diventa di fatto un hot spot, come un bar, per conto di un operatore detentore di licenza”. Non conta che la connessione usata sia l’ADSL di un operatore terzo e che l’hot spot sia installato in un luogo privato; conta soltanto che il servizio sia disponibile al pubblico e quindi regolamentato come tale. Infatti, l’accordo prevede che qualsiasi utente No Cable possa usare l’hot spot installato da chi si è abbonato all’offerta. Basta che passi nello vicinanze, nel raggio Wi-Fi (300 metri in linea d’aria). Il 10 per cento di quanto speso, anche in questo caso, andrà nelle tasche del titolare dell’ADSL.
“Siamo contenti della buona notizia, ma non avevamo timori”, commenta Marco Caldarazzo, amministratore delegato di No Cable. “Finora sono 200 gli utenti che si sono abbonati all’offerta”, aggiunge.
C’è solo un’ombra, una piccola nota stonata in questo quadro: “Un problema potrebbe sorgere qualora le clausole del contratto dell’ADSL usata ne vietino la condivisione”, continua il portavoce del Garante. Certi provider in effetti vietano, nei contratti delle ADSL residenziali, di condividerle in alcun modo (con il Wi-Fi, via Ethernet…). È chiaro, in questo caso non starebbe al Garante intervenire per dirimere la questione ma è una faccenda che i provider coinvolti dovrebbero affrontare direttamente, magari in sede legale.
“Non abbiamo paura – insiste No Cable – ci denuncino pure. Per noi quelle clausole non hanno alcun senso. Del resto, è anche piuttosto facile risolvere il problema alla base. Ad alcuni utenti che temevano di non poter condividere la connessione abbiamo portato la nostra ADSL, su doppino aggiuntivo, e su quella abbiamo attivato il servizio Wi-Fi”.
(A.L.)