Partita la ricerca delle vittime del pedoporno

Partita la ricerca delle vittime del pedoporno

Interpol lancia uno strumento informatico che analizza la pornografia infantile ed estrapola informazioni su vittime ed aguzzini. Grazie ad un database d'immagini finanziato dal G8
Interpol lancia uno strumento informatico che analizza la pornografia infantile ed estrapola informazioni su vittime ed aguzzini. Grazie ad un database d'immagini finanziato dal G8


Berlino – Interpol continua ad investire nella lotta alla pedopornografia in rete. Nel corso dell’ assemblea generale dell’organizzazione internazionale è stata presentata una vasta gamma di strumenti informatici per contrastare la criminalità online: l’iniziativa che riguarda più da vicino la lotta alla pedofilia infantile è un software per l’analisi delle immagini . Questa tecnologia verrà utilizzata dagli investigatori per identificare con più facilità gli autori e le vittime della pornografia infantile.

Il programma in questione, promette l’investigatore britannico Hamish McCulloch, analizza minuziosamente i prodotti pedopornografici per estrapolarne dettagli salienti : non solo sfondi ed ambientazioni, ma anche i volti, gli sguardi ed i segni particolari degli individui ritratti nelle foto. Questi dati verranno così ricercati in un enorme database d’immagini , nato coi finanziamenti dalle nazioni del G8. Le forze dell’ordine di tutto il mondo godranno di accesso gratuito a questo importante archivio, dal costo di oltre tre milioni di euro .

All’interno dell’indice si trovano scatti riguardanti luoghi, persone, criminali e migliaia di altri soggetti ben noti agli investigatori antipedofilia. Gli inquirenti potranno comparare le immagini recuperate nel corso delle indagini con gli scatti già presenti in archivio. Una volta ottenuti risultati sostanziali, i poliziotti di Interpol potranno utilizzarli per approfondire ulteriormente le indagini.

Funzionerà per eliminare la piaga della pornografia infantile? “Finora i vari paesi si sono limitati a consegnare alla giustizia prevalentemente i possessori ed i distributori di pedopornografia”, sostiene McCulloch in un commento catturato da Reuters . “Ma una volta che hai identificato le vittime di questo crimine, ne hai identificato anche il responsabile”, conclude con estrema lucidità: ed il progetto di Interpol nasce esattamente sulla spinta di questo ragionamento.

Un piccolo particolare contenuto in una foto pedopornografica, ad esempio, potrebbe ricondurre a nomi e cognomi. Gli inquirenti avranno modo di impugnare gli indizi forniti dal sistemone per identificare i luoghi ed i responsabili delle violenze sui minori: una segno particolare, uno sfondo e persino un certo tipo di pavimento potrebbero diventare centrali nell’ identificazione delle vittime .

Ad esempio, racconta McCullogh, un pedofilo belga è stato incastrato grazie al colore della propria carta da parati: già conosciuto alle forze di polizia, l’uomo aveva diffuso su Internet alcune immagini oscene in compagnia di giovanissimi innocenti.

Il poliziotto britannico sembra avere le idee abbastanza chiare sul futuro della lotta alla pornografia infantile e si rivolge con parole durissime ai perversi mercanti di bambini: “I criminali che pensavano di farla franca non saranno solo identificati, la legge busserà alle loro porte in qualsiasi angolo del pianeta”.

Tommaso Lombardi

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Pubblicato il
23 set 2005
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