La scuola degli smanettoni

La scuola degli smanettoni

Gli insegnanti non hanno più di 25 anni, qualcuno 15, smanettano da sempre e vogliono insegnarlo agli altri via chat. Parlano di Linux, Python e PHP e sognano una nuova classe di informatici. PI intervista OilProject
Gli insegnanti non hanno più di 25 anni, qualcuno 15, smanettano da sempre e vogliono insegnarlo agli altri via chat. Parlano di Linux, Python e PHP e sognano una nuova classe di informatici. PI intervista OilProject


Roma – Giovani smanettoni crescono… andando a scuola. Naturalmente virtuale. Succede grazie a OilProject.org , una sorta di college dove poter iscriversi e frequentare vere lezioni di informatica che spaziano dal Php alle “basi dell’hacking”, dal python a Linux fino all’ hacking avanzato . Un modo in più, insomma, per trasformare degli appassionati in informatici coi fiocchi.

Perché? I motivi sono ovvi secondo i promotori: anche così si combatte il digital divide, a colpi di open source, di corsi aperti a tutti, di “classi” facilmente accessibili. Non solo: tutta l’iniziativa è stata tirata su da giovanissimi e “scafati” informatici di età compresa fra 15 e 25 anni conosciutisi su un forum e distanti fisicamente centinaia di chilometri. Le lezioni sono partite il 3 ottobre.

Per saperne di più Punto Informatico ha fatto quattro chiacchiere con Madero , ecco cosa ne è emerso.

Punto Informatico: Come è nata l’idea di OilProject?
Madero: E’ successo il 22 luglio 2004 semplicemente frequentando assiduamente il forum di hackerjournal.it. Giorno dopo giorno ci siamo conosciuti sempre meglio ed abbiamo scoperto di avere molto in comune.
In realtà, il gruppo fondatore all’inizio nemmeno si conosceva poiché siamo sparsi in tutta Italia. In seguito l’ispirazione ha ricevuto ampi consensi e si è trasformata in un vero e proprio “progetto attivo”: molta gente con il passare del tempo si è aggregata e le lezioni sembravano sempre più concrete.

PI: E’ stato difficile avviare i corsi?
M: Con il passar del tempo ci siamo “fatti un nome” grazie ad un freehosting di AlterVista (il vecchio www.progettooil.too.it). Il 5 marzo 2005 abbiamo presentato i corsi ed è iniziata la campagna pubblicitaria, con un nuovo testo di propaganda. Il testo viene pubblicato sui principali portali italiani di informazione del settore: ZioBudda, LinuxHelp, OpenItalia, FreeOnline.it, Manuali.it, LinuxValley, HackerJournal. Martedì 15 marzo 2005 iniziano i nuovi corsi (Hacking, Flash, C, Html) seguiti un mese dopo dal corso di Photoshop.

PI: Una bella copertura informativa per un nuovo progetto di questo tipo, ma perché OilProject?
M: E’ un acronimo creato quando si parlava del progetto sul forum (O)pen (I)nformatic (L)essons.

PI: La scorsa estate avete messo in cantiere le ultime novità.. OilProject 3…
M: Nella prima settimana di giugno, sono terminate le lezioni. Durante l’estate lo staff ha lavorato per il quadrimestre seguente, denominato appunto OILproject 3 : il sito viene trasferito su un nuovo server, vengono trovati i professori e creato un nuovo sito non più basato su Phpbb Plus, con un banner di Bug. Ora i professori sono pronti, i programmi delle lezioni sono stati preparati e gli utenti interessati sono tanti… La voglia di apprendere e trasmettere le proprie conoscenze è infinita, tutti possono contribuire… Le iscrizioni sono aperte a tutti.

PI: Definite il progetto “open source” e credete che questa sia la sua forza…
M: All’inizio non è stato facile coordinare e realizzare l’idea e certi giorni ci sembrava tutta una pazzia… irrealizzabile. A spingerci a proseguire è stata proprio la convinzione che gli ideali sul quale il progetto si sarebbe basato (che definiamo “open source” per semplicità) dovevano essere diffusi e conosciuti dal maggior numero possibile di navigatori. L’obiettivo primario del progetto è quello di contribuire alla diffusione della cultura informatica nei giovani. Abbiamo capito che per raggiungere completamente il nostro obiettivo sarebbe stato necessario offrire un servizio gratuito. Solo in questo modo si sarebbe creato qualcosa di realmente accessibile a tutti.

PI: Abbiamo detto che siete giovanissimi ma già “smanettoni”… A chi vi rivolgete?
M: A tutti quelli che desiderano imparare ma soprattutto ai nostri coetanei: crediamo che tutti i sedicenni dovrebbero avere ottime conoscenze informatiche perché per il futuro sarà indispensabile. Probabilmente sul Web non esiste un posto come il nostro dove si insegna a costruire un sito o a programmare senza spendere un euro.

PI: E come funziona? Come si seguono le lezioni?
M: Dopo essersi iscritti al portale ed al relativo corso, si riceve via mail, 48 ore prima della lezione, la password con la quale si può accedere al corso a cui ci si è iscritti. Le lezioni avvengono in chat, in canali IRC, dove il professore alterna momenti di spiegazione a momenti in cui gli alunni/interlocutori possono porre domande. Ma c’è di più: nella sezione download pubblicheremo i log di tutte le lezioni, in modo che i corsi possano essere seguiti anche da chi non ha la possibilità di parteciparvi in diretta.

PI: insomma avete pensato proprio a tutto. L’idea appare nobile ma chiedete anche un aiuto concreto…
M: Sì, ci sono molti modi per mettere a disposizione un bene che abbia un “valore”: si può insegnare, collaborare e dare una mano, fare il web developer, il grafico… se si è esperti in qualcosa si mette in comune il proprio sapere. Si può poi semplicemente pubblicizzare l’iniziativa sul proprio sito o con il passaparola. Solo in ultima analisi si possono donare soldi.

PI: In compenso fornite un utile servizio ed investite soprattutto il vostro tempo, mentre le sponsorizzazioni di Google Adsense vi permettono di compensare in parte le spese. Non ci resta, allora, che augurarvi di riuscire nel vostro intento e… buona lezione

intervista a cura di Alessandro Biancardi

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Pubblicato il 7 ott 2005
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