Spyware, la nuova offensiva di New York

Spyware, la nuova offensiva di New York

Il procuratore generale si scaglia nuovamente contro i produttori e distributori di spyware: dopo il caso Intermix, Eliot Spitzer spera di dare un nuovo colpo al settore
Il procuratore generale si scaglia nuovamente contro i produttori e distributori di spyware: dopo il caso Intermix, Eliot Spitzer spera di dare un nuovo colpo al settore


New York (USA) – No, non ci sta il procuratore generale di New York ad accettare le scuse messe in campo dai distributori di spyware e così Eliot Spitzer ha annunciato una nuova denuncia contro una delle infinite società che diffondendo programmini nascosti con finalità pubblicitarie e di marketing, hanno tirato su milioni di dollari.

Secondo Spitzer la Direct Revenue LLC ha installato sui PC degli americani milioni di copie dei propri software invasivi, programmini pensati sia per tracciare la navigazione web dell’utente, in modo da poterlo profilare al meglio, sia per presentargli pop-up pubblicitari non richiesti, spesso basati proprio su quella profilazione e realizzati dai partner commerciali dell’azienda.

Nella denuncia, Spitzer sostiene che Direct Revenue abbia diffuso direttamente o attraverso i propri partner una serie di software gratuiti, come giochi, browser o altro ancora, senza però dichiarare che installare quei programmi avrebbe provocato l’arrivo sul PC anche di una serie di altri “giochini”, capaci non solo di travolgere di pubblicità l’utente ma anche di diminuire l’efficienza della sua connessione ad Internet attraverso una indebita occupazione di banda. Come se non bastasse sono molti gli spyware accusati di rallentare anche le prestazioni di sistema: un insieme di “problemi” che la società si sarebbe ben guardata dal pubblicizzare.

Rivolgendosi al tribunale di New York, Spitzer ha spiegato che “queste applicazioni sono ingannevoli e ingiuste per i consumatori, sono pessime per i business che si appoggiano a reti efficienti per condurre le proprie attività e sono pessime per i rivenditori online, che hanno bisogno di guadagnare la fiducia dei consumatori”.

Spitzer non è nuovo a queste iniziative, il suo nome è già legato ad alcuni dei più clamorosi casi anti-spyware americani, come quello che ha colpito Intermix , conclusosi con un risarcimento milionario. “Continueremo a stare dalla parte dei consumatori – ha dichiarato l’energico procuratore – nella loro battaglia per prendere il controllo dei propri desktop”.

Va detto che per lo spyware e chi lo produce i tempi, soprattutto negli USA, stanno cambiando: l’attenzione del pubblico verso questo genere di prodotti è sempre maggiore e le polemiche sono tali da aver spinto fuori da questo mercato veri e propri colossi dell’adware, come Gator, oggi Claria, decisi a non farsi travolgere da quella che qualcuno ha già descritto come una inevitabile “resa dei conti”.

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Pubblicato il
5 apr 2006
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