Pechino oscura la geopolitica

Pechino oscura la geopolitica

Mappe sotto controllo, confini monitorati: le autorità cinesi minacciano di punire i gestori di servizi web geografici che attentano alla sicurezza nazionale e che rappresentano in maniera falsata i territori della Repubblica Popolare
Mappe sotto controllo, confini monitorati: le autorità cinesi minacciano di punire i gestori di servizi web geografici che attentano alla sicurezza nazionale e che rappresentano in maniera falsata i territori della Repubblica Popolare

Sono veicolo di informazioni false e tendenziose, possono essere connotate per riscrivere la realtà e sobillare il popolo: Pechino terrà sotto controllo le mappe online, punirà coloro che offrono sul web servizi e informazioni geografiche senza aver chiesto l’approvazione del governo.

Pechino oscura la geopolitica - Cina Ad annunciare un più stretto controllo dei player del mapping online è Min Yiren, rappresentante del dipartimento di stato per la topografia e il mapping: a vigilare con severità sui cartografi della rete saranno 8 istituzioni della Repubblica Popolare, tra cui il Ministero degli Esteri e il Ministero della Pubblica Sicurezza.

I cittadini cinesi possono contare su oltre 10mila siti che offrono loro mappe del mondo e informazioni geografiche, ha spiegato Min: “molti siti ospitano informazioni geografiche confidenziali o estremamente sensibili, informazioni che potrebbero far trapelare segreti di stato e attentare alla sicurezza nazionale”. Questi servizi saranno fatti chiudere , se non si adegueranno alle leggi locali .

È infatti previsto che le organizzazioni o gli individui che intendano condurre indagini o mappare la porzione di orbe terracqueo che ricade sotto la giurisdizione cinese debbano sottoporsi all’approvazione delle autorità deputate e cooperare obbligatoriamente con le istituzioni locali, anche stringendo accordi commerciali. Sono una sparuta minoranza i servizi che si adeguano al quadro normativo locale e che non sfuggono al controllo della Repubblica Popolare, ma le cose cambieranno.

Nel mirino delle autorità finiranno in primo luogo i servizi che offrono ai cittadini informazioni imprecise: non si ammetteranno errori nelle mappe politiche, non si tollererà che sul web vengano rappresentate mappe incomplete della sterminata estensione della Repubblica Popolare. I confini fra gli stati e fra le province verranno quindi costantemente monitorati: è già accaduto che le autorità di Pechino si fossero scagliate contro Google Maps, che riconosceva l’indipendenza a Taiwan, ma ora i gestori di servizi di mappe e siti web che hanno a che fare con geografia e topografia che non rispettino le indicazioni geopolitiche dispensate dal governo verranno sanzionati.

È per questo motivo che le aziende di scala internazionale che investono in servizi di mapping da offrire ai cittadini cinesi si sono adeguate alle regole: esistono delle discrepanze tra la versione locale di Google Maps, e la versione internazionale; Microsoft, per la versione cinese di Virtual Earth, ha lavorato a stretto contatto con le autorità locali per fare in modo che la mappe e le foto satellitari non ponessero sotto scacco la sicurezza dello stato.

Non ci sarà possibilità di scampo per coloro che non intendano adeguarsi alle regole: i cittadini più fedeli sono invitati a battere a tappeto mappe e siti web per inoltrare segnalazioni alle autorità competenti, perché la geografia non fomenti pensieri pericolosi per la nazione.

Gaia Bottà

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Pubblicato il
28 mar 2008
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