Roma – La presenza di virus e spam nella posta elettronica non è solo una simpatica abitudine per gli utenti internet ma è anche ciò che consente all’email di raggiungere un singolare record e segno dei tempi: il traffico generato in rete dalla posta elettronica cresce in modo molto più rapido di quello di tutto il resto della rete.
Dimenticate i dispositivi multimediali, le videoconferenze, lo streaming e il downloading: una parte enorme della banda disponibile nel mondo per far girare internet è catturata dall’email . Ed è qui il problema, visto che una parte consistente della posta elettronica è spazzatura (spam) o veri e propri attacchi all’integrità dei sistemi (virus e dintorni).
A dirlo non è il solito osservatorio internet da guerra ma gli esperti di VeriSign, azienda che gestisce, peraltro in modo piuttosto contestato , i registri dei domini.com e.net. Secondo VeriSign nel corso degli ultimi dodici mesi il traffico internet dovuto alla posta è cresciuto del 245 per cento contro il 51 per cento di crescita generale del traffico in rete.
E’ vero che si tratta di dati parziali, perché derivano dalle attività di VeriSign, ma è anche vero che forse sono i primi dati dovuti all’analisi del traffico internet DNS sulle estensioni.com e.net, due domini che da soli rappresentano una parte enorme del totale dei domini, e dei servizi collegati. “VeriSign – ha chiarito l’azienda – può separare il traffico internet (record A) dal traffico per domini email (record MX)”.
Va detto che si tratta di dati che in sé non possono distinguere virus e spam ma che possono facilmente essere associati a certi eventi virali o spammatori di grande entità. Per esempio, nel momento di massima diffusione del worm SoBig (vedi SalvaPC News n. 63), lo scorso agosto, il traffico internet dovuto ad email è balzato in avanti del 16 per cento rispetto al previsto 7 per cento.